I volontari coordinati dallo storico Natale Bonandrini e dal regista Flavio Moro, hanno messo in scena “Ol mal contagius”, che ha riproposto i fatti dell'estate 1630, quando in poche settimane morirono a Casnigo, a causa della peste, circa 800 persone, su un totale di 1300 abitanti. Una drammatizzazione basata rigorosamente su documenti storici, con dialoghi in stretto dialetto casnighese che hanno coinvolto un trentina di attori e comparse, pienamente calati nei ruoli e nel contesto.
Ad aprire la serata la solenne benedizione impartita dall'arciprete don Giuseppe Berardelli, visto che nel cortile del Suffragio, per almeno 800 anni, sono stati sepolti i defunti del paese. Ad introdurre la serata la presentazione degli opuscoli storico-artistici relativi al Suffragio, alla Raggiera e alla Tribuna d'altare della parrocchiale, editi dall'Assessorato alla Cultura del Comune. Successo nel successo infine per la cena medievale servita ad un centinaio di commensali nel Salone degli Arcipreti, con menu seicentesco comprendente una riedizione della tipica Chesciola, tradizionalmente servita con latte fresco al Santuario della Ss. Trinità.
Il “Dies Irae” di Casnigo verrà ricordato anche da un dvd video di prossima produzione, il cui ricavato, sommato a quello della serata, servirà a finanziare i restauri attualmente in corso della Sacrestia lignea della parrocchiale di San Giovanni Battista, inserita dal FAI (45° posto in Italia, terzo in Bergamasca) nella classifica dei “Luoghi del Cuore”.
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Casnigo, un successo il Dies Irae