Il pagellone: Stefanelli il top, Allen e Bryant flop

Il bilancio Alti e bassi della stagione della S. Bernardo Cantù. La nota più positiva è l’esterno, con medie in crescita. Delusione dai due americani, quanto è mancato Johnson

Un anno in una pagina. Ecco, a stagione ormai archiviata, il pagellone della Pallacanestro Cantù.

STEFANELLI 7,5 – La nota più positiva della stagione della S.Bernardo, sempre sopra il 30% da tre punti, con medie da due in crescita (dal 59 % al 64, al 75 nei playoff) crescendo anche negli assist, trovando sempre soluzioni “lucide”, con un rendimento difensivo più che accettabile.

BRYANT 5,5 – Sarà stato il malanno che lo ha tenuto fuori prima della fase a orologio, di certo il rendimento della prima fase (in 10 partite il 71% da due ed il 42 da tre) è tracollato, soprattutto dai tre punti fino al 16 % nelle 12 gare di play off. Non uno sbocco offensivo affidabile, e non un valido gestore del gioco, alla fine il jolly del tesseramento supplementare non è stato utile.

SERGIO 6,5 – Solo 14 partite per lui prima dell’infortunio, giocate con 22 minuti ed 8 punti di media, con percentuali al tiro non eccellenti (38 % da due, 33 da tre) ma nel complesso valide vista la sua capacità di “tenere assieme” tatticamente la squadra.

JOHNSON 6,5 – Si era presentato alla grande contro Capo d’Orlando, ha continuato a mettere in mostra i suoi pregi (62 % da due, 4 assist e 5 rimbalzi a partita) ma anche qualche difetto come le non poche palle perse ed una tendenza ad “andare da solo”, pure se questa tendenza aveva risolto in qualche occasione le cose. Poi la sua scelta no-vax ha complicato il tutto, evidenziando un problema che era stato tralasciato con poca lungimiranza al momento del suo ingaggio.

VITALI 5,5 – Il colpo di mercato alla vigilia dei playoff è servito ad arrivare in fondo, mancando però l’obiettivo principale. Non poteva risolvere tutto, entrando in corsa in una fisionomia di gioco forse indecifrabile ma in qualche modo già indirizzata, chiude con il 44 % da due ed il 20 da tre, pure se non era stato chiamato come realizzatore. Presenza “pesante” e positiva nelle due partite a Desio contro Scafati, ma nelle tre partite esterne si è sperso pure lui.

NIKOLIC 6,5 – Una crescita lenta, non dirompente ma costante, arrivando ai playoff chiusi col 52 % da due e un bel 50 da tre. Meno presente ai rimbalzi, tatticamente ha dato soluzioni varie alla panchina, offrendo un contributo sia da ala piccola che da “quattro”, con qualche evitabile distrazione.

BOEV s.v. – In campo 42’ (praticamente tutti nella prima fase), il suo infortunio prima del campionato aveva portato all’ingaggio di Cusin. Però alla vigilia doveva essere lui il cambio del centro: non sarebbe stata colpa sua ma evidentemente si trattava di una valutazione errata.

DA ROS 6,5 – Punti e rimbalzi, in maniera costante nei tre capitoli della stagione, con buone percentuali nei play off (50 % da due, 30 da tre); nelle due partite di finale a Desio ha dato quello che ci si aspettava, leadership e rendimento. Anche lui a Scafati non ha però ripetuto le ottime prove di gara tre e quattro.

BUCARELLI 6 – Con un ruolo più defilato fin quando c’è stato Johnson, la stessa situazione dopo l’arrivo di Vitali: in mezzo una presenza valida a gestire il gioco ma più a suo agio in questo ruolo che da guardia pura, viste anche le percentuali sotto il 50 % da due ed il 30 fra orologio e playoff – calando dal bel 40 % della prima fase- dai tre punti.

CUSIN 6 – Buona presenza in difesa (con centimetri ed apertura di braccia per un positivo ingombro in area) anche con stoppate riuscite, magari meno efficace a rimbalzo. In attacco ha tirato poco ma bene, il problema più grosso si è rivelato il carico spesso rapido di falli (a volte magari per fischi imperfetti) e qualche ripetuto flash di nervosismo, inatteso vista la sua esperienza.

BAYEHE 7 – Qualche difetto, già evidenziato lo scorso anno, è purtroppo rimasto, ma la sua stagione è stata sicuramente buona. Non sempre dominatore ai rimbalzi, ma migliore rimbalzista della S.Bernardo nella prima fase, nell’orologio e secondo (71 a 72 per Da Ros) nei playoff. Precisione al tiro sempre sopra il 50 %, salita al 66 nelle ultime 12 partite, liberi realizzati con più del 70 %, anche lui -come tutti peraltro- sottotono nelle tre partite di Scafati, a differenza delle due di finale vinte a Desio.

ALLEN 5,5 – Il top scorer canturino della prima fase della stagione (sia pure con media partita inferiore a Johnson prima e a Bryant poi) si è ritrovato azzoppato da un infortunio durante la fase a orologio. Il ritorno non è stato valido come in precedenza, sono crollate le medie di tiro (27 % da tre nei play off), il discreto contributo ai rimbalzi non ha pareggiato una difesa mai impeccabile ed il ridotto apporto in attacco.

SEVERINI 6 – Il difensore scelto di Cantù ha sempre svolto questo ruolo con efficacia (positivo il saldo fra palle recuperate e perse) ed impegno. Il brutto infortunio della prima fase ha però lasciato strascichi in attacco, così non è riuscito a ripetere -pur non essendo mai stato un realizzatore super- il suo abituale rendimento offensivo, con 4 punti di media fra prima fase e orologio e poco più di 2 nei play off.

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