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Mercoledì 06 Maggio 2009
Il pappagallo muto e il padrone ritrovato
Volevano farlo parlare, ma lui zitto. In compenso aveva male a una zampa: così è tornato a casa
Mercoledì scorso, infatti, Donato Bottone ha trovato un grande pappagallo verde a Sagnino. «L’ho visto in difficoltà - aveva raccontato - poiché era inseguito da due corvi e così l’ho messo al sicuro in una gabbia. Spero si faccia vivo il proprietario». Di proprietari, in questi giorni, se ne sono fatti vivi parecchi. «Ho ricevuto numerose telefonate - spiega Bottone - e uno mi ha contattato portandomi anche dei certificati, ma mi ha detto che non era suo. Poi si è presentato un altro signore che aveva perso il pappagallo da 40 giorni. Vedendolo, però, ha ammesso che non era il suo poiché avevano una differenza nel piumaggio. Gliel’ho dato con l’accordo che se si fosse fatto vivo il vero proprietario l’avremmo restituito».
E così è stato. «Mi ha telefonato Emanuele Lionetti - dice Bottone - omonimo del consigliere comunale e mi ha detto che, mentre suo figlio stava togliendo l’anellino al pappagallo, il volatile è scappato». Cosa ha portato a riconoscere l’effettiva proprietà del pappagallo verde? Il dolore a una zampetta (per quello il ragazzo gli aveva tolto l’anellino) e il particolare della voce. «Non parlava il pappagallo - chiude Bottone - e non è mancato chi, per poterlo avere, ha cercato di farlo parlare facendo in modo che dicesse il suo nome. In realtà per capire che Lionetti era il vero proprietario è bastato il particolare della zampetta e il sapere il particolare verso che fa il volatile quando vede dei corvi».
Con tutte le prove della proprietà, Donato Bottone è andato dall’altro "padrone a tempo" che, tra le lacrime dei figli, ha restituito il pappagallo al legittimo proprietario per dare alla storia il suo lieto fine.
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