Il piccolo precipitato, la Valle prega

Premadio. Dopo la drammatica caduta durante il Grest il parroco ha riunito i fedeli in chiesa per una veglia. Il vescovo ha annullato gli impegni e ha celebrato la messa in San Cristoforo. Il bimbo è sempre grave

Non è fuori pericolo, ma almeno non ci sono stati peggioramenti e nelle condizioni in cui versa il bambino di nove anni di Premadio, in rianimazione dopo il terribile volo di cinque metri, è da considerarsi una buona notizia.

Il piccolo, precipitato dal lucernario che dà sulla sagrestia della chiesa di San Cristoforo, viene mantenuto in coma farmacologico ed è già stato sottoposto ad un’operazione di neurochirurgia subito dopo il suo ingresso al Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

E in quegli attimi in cui medici stavano cercando di ridurre l’ematoma dovuto al forte trauma cranico, la comunità dell’Alta Valle si è ritrovata in quella chiesa dove al mattino si è consumata la tragedia.

L’appello di don Edward Bugajski, il parroco di Premadio che con gli educatori sabato si stava occupando del Grest a cui partecipava anche il bimbo precipitato, non è caduto nel vuoto. In chiesa, per la messa delle 19, si è presentato tutto il paese. Il parroco ha esposto, dopo la celebrazione liturgica il santissimo Sacramento,fulcro di una lunga serata che fino alle 23 ha visto fedeli inginocchiarsi e pregare per quel bambino che sabato mattina si è allontanato dal gruppo del Grest e con un amichetto è risalito sul terrapieno dal quale sporge il lucernario che ha ceduto sotto il suo peso.

Numerose le persone che si sono susseguite per una preghiera, una riflessione, per affidare a Gesù ed alla Madonna le sorti del piccolo: dai parenti agli amici, ai compagni di scuola, al gruppo sportivo Valdidentro bike team, la squadra ciclistica nelle cui fila milita il giovane atleta, tutti uniti per dimostrare vicinanza alla famiglia, ma anche per riprendersi da quello che si può definire uno choc collettivo, visto che alla tragedia hanno assistito un centinaio di persone, soprattutto ragazzini (tra loro anche la sorella del bambino precipitato), giunti in parrocchia per la giornata conclusiva delle attivistà estive (la festa del Grest, prevista per la sera è stata poi cancellata).

E anche il vescovo Diego Coletti, in questi giorni ad Arnoga, in Valdidentro, per un periodo di ferie, ha voluto far sentire il proprio affetto alla famiglia, alla comunità, ma anche al parroco di Premadio, che ha vissuto il dramma in presa diretta. È stato il don, ad entrare in chiesa con il cuore in gola per vedere cosa fosse successo, dopo aver udito le grida strazianti dell’amichetto che chiedeva aiuto per il piccolo inghiottito dal lucernario.

Lo ha trovato in una pozza di sangue, in sacrestia. Era cosciente e dolorante, e gli ha tenuto la mano sino a quando ha perso conoscenza, poco prima dell’arrivo dei soccorsi.

Il vescovo, saputo dell’incidente, ha subito annullato la propria partecipazione prevista per la festa alpina a Prescedont per presiedere alla celebrazione eucaristica delle 11 nella chiesa parrocchiale, teatro del dramma tanto grave quanto assurdo ed inaspettato.

Al termine della messa ha incontrato anche alcuni animatori del Grest duramente provati dall’incidente al quale hanno assistito impotenti .

Alcuni dei presenti sono stati convocati dai carabinieri di Bormio, impegnati a ricostruire la vicenda e a stabilire se sussistono eventuali responsabilità.

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