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Mercoledì 06 Luglio 2011
Il ponte che unì
due mondi
Un ponte lungo 128 metri in grado di unire Songavazzo a Rovetta, gettando sul torrente Veleggia, a venti metri di altezza, due grandi archi in cemento armato. Il progetto del collegamento, all'inizio del secolo scorso, era di quelli ambiziosi.
Il problema non era certo la realizzazione degli archi, ma la difficoltà a valutare come il cemento armato si sarebbe comportato nel tempo, sotto l'effetto di carichi ripetuti. Le ipotesi di calcolo assicurarono che «sì, si può fare» e l'ingegner Luigi Cortese decise di crederci: nel 1907 accetta dal Comune di Songavazzo l'incarico di progettare il ponte, che sarà terminato nel 1910 e inaugurato l'anno successivo, diventando il primo ponte in cemento armato a struttura leggera costruito in Europa.
A 100 anni di distanza le due amministrazioni di Songavazzo e Rovetta hanno deciso di festeggiare il ponte, celebrandolo come straordinaria opera di ingegneria civile, ma anche come collegamento in grado di «cementare» (è proprio il caso di dirlo) i rapporti di amicizia fra i due paesi.
Per questo hanno stilato un calendario di manifestazioni, che culminerà domenica 10 luglio alle 11,30 quando, nel giorno del centenario, le comunità di Songavazzo e Rovetta si daranno simbolicamente appuntamento sul ponte che le unisce. In serata, invece, alle 21 in piazza Ferrari a Rovetta, il «Teatro Minimo» proporrà «Signor ponte, i miei ossequi», inedito racconto di storie di ponti e di genti.
Sarà la giornata conclusiva dei festeggiamenti che hanno perso il via domenica 3 luglio con un concerto in altura. Giovedì 7 alle 21 al Centro Museale di Rovetta si svolgerà invece un incontro intitolato «Il ponte di Luigi Cortese in Val Borlezza-Storia di un'innovativa opera centenaria in cemento armato». Durante la serata saranno presentati gli studi effettuati nel 2004 da un gruppo di ricercatori ed esperti, indagini che portarono alla pubblicazione del volume «Qui si fa il ponte!». Sabato 9 luglio sarà invece scoperto il quadro che il pittore Angelo Celsi ha donato al Comune di Songavazzo per l'occasione.
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