Società e Costume
Giovedì 25 Agosto 2011
Il segreto della birra Lager?
Una mosca della Patagonia
Gli scienziati sono sicuri di aver scoperto l'ingrediente segreto che sta dietro un boccale ghiacciato di «birra Lager», una delle varietà più apprezzate della nota bevanda. Si tratterebbe di un lievito zuccherino arrivato per puro caso in Europa circa 600 anni fa dalla Patagonia (Argentina), punta estrema del Sud America
NEW YORK Gli scienziati sono sicuri di aver scoperto l'ingrediente segreto che sta dietro un boccale ghiacciato di «birra Lager», una delle varietà più apprezzate della nota bevanda. Si tratterebbe di un lievito zuccherino arrivato per puro caso in Europa circa 600 anni fa dalla Patagonia (Argentina), punta estrema del Sud America. Da tempo gli scienziati di tutto il mondo sono alla ricerca del Santo Graal che rende la birra creata dai monaci bavaresi inimitabile, ma finora si erano arresi di fronte all'assenza in natura di un lievito gemello a quello brevettato (Saccharomyces carlsbergensis) dagli abili religiosi.
Adesso la scoperta, pubblicata sulla rivista «Proceedings of the National Academies of Sciences»: nell'inospitale Patagonia i ricercatori guidati da Chris Todd Hittinger, un genetista dell'Università del Wisconsin-Madison (Usa), hanno identificato un organismo che cresce sulla corteccia del faggio locale (Saccharomyces eubayanus).
Le analisi dicono che il lievito è diverso da qualsiasi altra specie conosciuta, ma è per il 99,5 per cento simile alla metà del Dna non identificato del lievito della Lager. «Pensiamo che a trasportarlo in Europa possano essere state le mosche, ospitate nei carichi di legno che viaggiavano verso il Vecchio Continente», spiega Hittinger. L'ingrediente che mancava ai monaci per far realizzare la fermentazione anche a basse temperature potrebbe essere spuntato fuori proprio da una botte di legno di faggio esotico.
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