«Il sorriso di Valentina vive tra noi». Il ricordo a un anno dell’omicidio

Cadorago Momento di ritrovo con i famigliari davanti alla panchina che le è stata dedicata. Tanta commozione, ma anche riflessione nel giorno di un altro femminicidio nel Milanese

«Non dimenticheremo mai il suo sorriso, che ne rispecchiava anche la bellezza interiore, sapeva sorridere sempre, anche quando era triste. Era un segno indelebile della sua forte personalità e della grande generosità che aveva verso gli altri, nei quali cercava sempre di vedere il bene».

Sono state le toccanti parole della madre Franca nel commemorare la figlia Valentina Di Mauro, 33 anni, la giovane che all’alba di lunedì 25 luglio dell’anno scorso era stata accoltellata a morte dal compagno, Marco Campanaro, di 37 anni, con cui viveva in paese da pochi mesi.

La cerimonia

La cerimonia, organizzata dall’amministrazione, si è svolta davanti al municipio, dove sono state inaugurate lo scorso inverno una panchina rossa e una scultura dedicata alle donne, realizzata dall’artista Angiola Tremonti; è stata inoltre posta una simbolica targa in memoria di Valentina. «Vogliamo cercare di ricordare i tanti momenti belli che abbiamo trascorso assieme – ha aggiunto ancora mamma Franca - ma Valentina ha lasciato in tutti noi un vuoto incolmabile, senza di lei non ci sentiremo mai completi; stiamo cercando di andare avanti, come lei ci avrebbe certamente detto di fare» . Intenso anche il ricordo della sorella Alessandra: «era veramente una ragazza straordinaria, una grande lavoratrice, sempre gentile con tutti, che amava i bambini, la sua vita non doveva finire così». Il suo assassino è stato di recente condannato a 22 anni di carcere. «Riteniamo che per tali gesti le pene dovrebbero essere più severe – è l’amara riflessione della sorella Alessandra e del marito Fabio - non ci dovrebbero essere attenuanti quando si stronca in questo modo una vita».

La pensa allo stesso modo un amico di famiglia: «ho seguito personalmente il processo e sono rimasto scioccato dal verdetto, mi aspettavo che venisse riconosciuta la crudeltà del gesto compiuto». I famigliari indossavano una maglietta con una V rossa in memoria di Valentina, il nipotino Giovanni aveva una maglietta con l’immagine di una foto che lo ritrae con la zia, a cui era molto legato.

«In paese siamo rimasti tutti sconvolti per quel che è accaduto a Valentina– sono state le parole del vicesindaco Maria Rosa Muraca, che ha letto una poesia di Alda Merini e partecipato alla cerimonia assieme agli assessori Paolo Pagani, Massimo Aiolfi e alcuni consiglieri comunali – quando abbiamo deciso di mettere una panchina rossa davanti al Comune mai avremmo pensato di porre un targa per ricordare una nostra concittadina». «È stato un atto barbarico – ha aggiunto Carmine Gigliotti, del Comitato dei Borghi - che ci ha lasciati attoniti e senza parole».

Vicinanza

«Vorrei esprimere la mia vicinanza ai famigliari – fa sapere infine il sindaco Paolo Clerici, che rientrerà in paese in questi giorni - e sottolineare che questi orribili femminicidi vanno ricordati per cercare di smuovere le coscienze e cambiare quella che è una cultura di violenza ingiustificata, del tutto incompatibile con la società civile».

Un’orribile scia di sangue che però, nonostante i tanti momenti di sensibilizzazione, non sembra purtroppo arrestarsi ancora: proprio ieri, a Cologno Monzese, un giovane di 23 anni ha ucciso a coltellate l’ex-fidanzata di 20 anni.

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