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Giovedì 04 Aprile 2013
Il traffico in città
ci ruba ore di vita
Ricorca della Tom Tom Italy & Balkans su 161 città del mondo. Roma tra le più congestionate. Meglio Milano dopo l'introduzione della Ztl. E la crisi fa calare l'utilizzo dell'auto
A ridisegnare la mappa del traffico è la TomTom Italy & Balkans che ha analizzato sei trilioni di informazioni, raccolti in maniera anonima dai navigatori in 161 città del mondo. E dunque, se Mosca è un vero incubo per chi si sposta sulle quattro ruote, al quinto posto nella classifica europea, dopo Istanbul, Varsavia, Marsiglia, si piazza proprio Palermo. Ha un indice di congestione del 39 per cento, cioè per percorrere un tratto di strada nelle ore di punta il povero pendolare impiega il 39 per cento del tempo in più rispetto a quando non c'è traffico. Fanno 38 minuti di ritardo che si accumulano inevitabilmente per ogni ora passata al volante. Uno gira la chiave, ed è già in ritardo di mezz'ora. Così i palermitani sprecano 89 ore all'anno, un po' meno dei romani solo perché le tratte percorse dai pendolari per arrivare nella capitale sono più lunghe.
E pensare che nel 2011 andava pure peggio. "Palermo era al quarto posto in Europa per congestione urbana - spiega Sonia Cossu, responsabile marketing TomTom Italia & Balkans - ora è retrocessa di una posizione". Così come Roma è scesa dal terzo all'ottavo posto, Milano dal dodicesimo al ventesimo (rimangono però 89 le ore in coda), Napoli dal sedicesimo al ventiduesimo. Una buona notizia? Sì e no. "A Milano l'introduzione della Ztl nell'area C ha convinto molti a usare i mezzi pubblici - dice Cossu - ma la riduzione delle auto in circolazione è causata dal fatto che ci sono meno soldi per la benzina". Quando cala il Pil, le strade sono un po' più libere. Magra, magrissima consolazione.
Marco Ponti, docente di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano, ha quantificato questo calo. "Il traffico è diminuito del 7 per cento negli anni della crisi. Ma ancora sette pendolari su dieci non rinunciano alla macchina per andare in ufficio. Le ore buttate in coda sono il prezzo da pagare". Che poi andare a passo di lumaca, alla lunga, non è solo un attentato al sistema nervoso dell'automobilista. "I motori a scoppio bruciano molta più benzina - dice Ponti - e la combustione è peggiore, quindi le emissioni diventano più inquinanti. Bisognerebbe introdurre pedaggi per entrare nei centri storici, come a Milano e a Londra, e diminuire i costi del trasporto pubblico magari facendo finalmente le gare di affidamento".
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