Salute
Sabato 30 Aprile 2011
Imprecare per le ferite... fa bene
"Le parolacce riducono il dolore"
Una ricerca dimostra che la tradizione di imprecare dopo un infortunio aiuta a superare il dolore: in sostanza la parolaccia funziona da analgesico, induce una risposta "combatti o combatti" che aumenta la tolleranza alla sofferenza
Per verificare la loro teoria, i ricercatori hanno fatto mettere nelle mani di alcuni studenti dei cubetti di ghiaccio, mentre imprecavano. Poi gli hanno chiesto di ripetere l'esercizio ripetendo una frase non offensiva. Così hanno visto che i giovani erano capaci di tenere in mano i cubetti gelati più a lungo quando ripetevano le parolacce, e che c'è un legame tra la tolleranza al dolore e insulti. Secondo i ricercatori questo effetto analgesico si verifica perchè le imprecazioni scatenano la risposta "combatti o combatti".
Il tasso dei battiti cardiaci accelerati degli studenti che ripetevano le parolacce può indicare un aumento dell'aggressività per i ricercatori. Lo studio prova che l'imprecare innesca non solo una risposta emozionale, ma anche fisica, che può spiegare la pratica secolare di imprecare, che persiste ancora oggi.
"Per secoli - spiega Richard Stephens, uno dei ricercatori - si è pensato che le imprecazioni fossero un fenomeno linguistico umano quasi universale. Invece quest'azione si inserisce nei centri emotivi del cervello e si presenta nell'area destra del cervello, mentre il linguaggio è nell'emisfero sinistro".
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