Società e Costume
Martedì 14 Giugno 2011
India, manca il boia
Si offre un "figlio d'arte"
Seppure una rarità, la pena di morte resta in India. E nello stato dell'Assam il governo ha dovuto mettere perfino un annuncio sui giornali per trovare un "addetto". Finchè, quando la situazione sembrava disperata, si è presentato il figlio di un boia. Ora il suo curriculum è all'esame. E il condannato spera in una fumata nera
Lo stato himalayano di Assam così ha lanciato un singolare appello: A.A.A. Boia cercasi. Ma nessuno ha risposto. Perché in India vivono un miliardo e duecentomila persone - ci sono banchieri e guru, miliardari e agricoltori, autisti di risciò e ribelli maoisti, studenti e star di Bollywood -, ma non si riesce a trovare un "esecutore autorizzato".
La ricerca è faticosa, nonostante le autorità locali stiano provando a percorrere ogni strada. Riviste e quotidiani hanno pubblicato un appello, che suona come un macabro annuncio: "La nazione cerca qualcuno che metta il cappio attorno al collo di un assassino".
Poi, come all'improvviso, si è accesa una luce. Ed è arrivata l'idea giusta. Qualcuno ha pensato a un nome e un cognome, Kala Kumar. Solo pochi anni fa, la scelta naturale sarebbe caduta su di lui, boia, figlio di boia. Impiccò uno dei due assassini di Indira Ghandi, nel 1989. Ma è morto da anni, passando il testimone al figlio Mammu Singh. Mammu, durante la sua carriera, ha provveduto a eseguire 11 condanne a morte. Ma anche lui è deceduto e così il suo erede naturale - Pawan Kumar - ha deciso di proseguire il lavoro del padre "e mantenere la tradizione di famiglia". Ha già presentato le sue credenziali.
Ma la burocrazia in India impone tempi lunghi e Pawan è ancora in attesa di una risposta. I 75 dollari al mese che spettano al "boia" di professione sono un buon motivo per aspettare. Però i tempi stringono e la condanna a morte va eseguita. Il mese prossimo farà un colloquio. Se andrà bene, lo stato di Assam avrà trovato il suo uomo.
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