Homepage
Domenica 01 Febbraio 2009
Indiano picchiato e bruciato
Fermati tre ragazzi, uno ha 16 anni
NUovo grave episodio contro un straniero.Vicino aRonma, a nettuno, tre ragazzi di cui uno di 16 anni, dopo una serata di sballo in discoteca, hanno picchiato e bruciato un uomo di nazionalità indicana di 35 anni che dormiva in stazione. Incredibili le loro spiegazioni: cercavamo qualcosa di forte.
Per tutta la giornata in tanti sono andati nella stazione e hanno provato orrore a vedere la panchina annerita dal fuoco dove l'indiano aveva passato la scorsa notte e nel pomeriggio hanno partecipato a centinaia ad un corteo organizzato dalla comunità indiana di Anzio e Nettuno, Prc, Ds, Comunità Soweto per esprimere solidarietà e sdegno.
Immigrati e italiani si sono radunati davanti al municipio per gridare che «Nettuno è anti-razzista», ma non appena il corteo è partito c'è stato uno scambio di insulti, con un piccolo tafferuglio tra i manifestanti e un gruppo di giovani di destra che osservavano dal lungomare e avevano fatto battute contro gli immigrati scatenando la loro rabbia.
Amendeep Huldip, che è venuto in Italia da bambino, ha frequentato qui le scuole e parla un perfetto italiano: «Questo è un atto di linciaggio, un fatto terribile. Se avvengono cose come queste senza un motivo, e comunque non ci sono motivi che le giustifichino, dobbiamo cominciare a preoccuparci». Gli fa eco Balbir Jhwar: «Sì, siamo un pò preoccupati per noi e per le nostre famiglie. Il popolo indiano è tranquillo, è fatto di lavoratori. Certo nella mano ci sono cinque dita diverse, ma credo che la nostra comunità locale sia proprio così, di gente tranquilla».
Nel corteo anche il parroco della chiesa di San Giovanni, don Francesco Angelucci, che ha portato la solidarietà del vescovo di Albano Marcello Semeraro: «Questa comunità duramente colpita con questo oltraggio è impegnata qui in lavori importanti per l'economia locale».
«Questo episodio fa rimanere sgomenti - ha detto il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta - È un gesto gravissimo sul quale esprimo la mia condanna e quella di tutta la città».
© RIPRODUZIONE RISERVATA