A tracciare il quadro sul mondo informatico di domani, è Steve Clayton, uno dei responsabili del colosso di Redmond, che ne ha parlato con un gruppo di giornalisti italiani al Consumer Electronic Show (Ces), il più grande salone mondiale dell'elettronica di consumo, che si è concluso a Las Vegas.
Clayton, un inglese di Liverpool, ex responsabile della Cloud Strategy, oggi fa un lavoro un pò particolare in seno alla Microsoft, visto che tocca a lui coordinare, in un certo senso, i lavori delle diverse unità del gruppo in vista del futuro. Può essere visto sul sito che il gruppo ha aperto, Next (www.microsoft.com/next).
Clayton dedica una particolare importanza alla prima delle priorità, già diventata realtà grazie a Kinect, da abbinare al consolle giochi Xbox 360 per sostituire i joystick con semplice gesti catturati da una serie di telecamerine.
«Tantissime innovazioni in questo settore, che ovviamente non conosciamo, stanno per giungere - prevede l'esperto della Microsoft -. Il nostro obiettivo è di rendere la tecnologia invisibile».
Clayton vede per esempio moltissime possibilità in settori come la speech technology, la tecnologia legata al riconoscimento vocale, ancora agli albori. Come la casa intelligente che accenderà automaticamente luci, musica e tv, in funziona di chi entra, riconoscendo la voce di lui o di lei, che ovviamente hanno gusti ed esigenze diverse.
Che l'interfaccia naturale sarà una delle grandi direzioni del futuro, ne è anche convinto Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, secondo cui «i dispositivi saranno sempre più intelligenti ed efficienti grazie ad una sempre maggiore integrazione con l'uomo, come avviene già con Kinect».
Un altro esperto italiano, Giancarlo Capitani, presidente e ad di NetConsulting, ricorda che «il cloud computing è oggetto di un'attenzione crescente da parte non solo delle grandi imprese ma anche delle pmi che ne colgono i vantaggi sia in termini di accessibilità, che di minori costi e migliori risultati. Il cloud computing potrà consentire all'Italia di recuperare una parte consistente dei ritardi nei confronti di altri grandi Paesi».
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