«Io, furbetto della corsia
Un gesto di disobbedienza»

Un avvocato “confessa” di percorrere la corsia riservata ai bus in via Bellinzona.

«Auspico che la libertà di autodeterminazione delle persone porti una massa sempre più crescente di utenti a disobbedire a un provvedimento ingiusto».

Contro la corsia preferenziale di via per Cernobbio c’è chi propone addirittura la disobbedienza civile. Si tratta dell’avvocato Emanuele Rosapinta, che di fronte a chi bolla come “furbetti” gli automobilisti che percorrono la corsia preferenziale dei bus voluta dall’assessore Daniela Gerosa.

«Era dal 2000 che non vedevo le code partire da Tavernola» chiosa il legale. Che precisa: «In ogni caso sia chiaro che io sono uno dei furbetti della corsia». Rosapinta spiega così la decisione di ignorare palesemente il codice della strada: «Non si tratta di una banale infrazione, bensì di un vero atto di disobbedienza civile verso un’iniziativa che definire inutile è semplicemente eufemistico».

«Forse - sottolinea il legale - la signora Gerosa ignora che a Como vi sono anche persone che non risiedono in città murata, che non usano le biciclette per spostarsi da un capo all’altro della città, ma che comunque aiutano l’asfittica economia comasca giungendo da aree distanti dal centro con la propria auto. Gli utenti della statale Regina, tra cui mi onoro di essere, sono tra questi».

In realtà fin dai primi giorni in cui la corsia preferenziale in zona Villa Olmo venne reintrodotta gli automobilisti protestarono. Dopo un periodo di studio della nuova viabilità, però, l’assessore alla Viabilità aveva confermato la bontà della scelta.

Non la pensa così il disobbediente Rosapinta: «L’idea geniale manifestatasi con l’introduzione di quella monca corsia preferenziale ha avuto un solo risultato concreto, consentire nella fascia oraria dalle 7.30 alle 8.30 la creazione di file di auto che iniziano dalla località di Tavernola. I mezzi pubblici, per contro, non hanno tratto giovamento alcuno, ma anzi si trovano a loro volta costretti ad arrancare a passo d’uomo ben prima di raggiungere la corsia preferenziale».

Considerazioni che hanno spinto il legale a infrangere volutamente il divieto di percorrere la corsia gialla.

«Appare evidente - conclude - come questa sia un’occasione per dimostrare che i cittadini non sono solo sudditi da vessare con grida di manzoniana memoria e provvedimenti intrinsecamente inutili, ma soggetti con cui dialogare e a cui risolvere i problemi. Con i cordiali saluti di un sempre più esasperato, ma non rassegnato, automobilista».n

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