Società e Costume
Lunedì 06 Giugno 2011
Italiani arroganti e prepotenti
In aumento minacce e lesioni
Uno studio del Censis mostra che gli italiani con sempre maggiore fatica riescono e vogliono controllare le loro pulsioni. Ma se sono disposti a tanti compromessi per raggiungere i propri fini, noin nascondono di essere pronti ad aggirare le regole
E' un ritratto poco edificante quello che il Censis ha tracciato nell'indagine su "La crescente sregolazione delle pulsioni".
Arroganti, prepotenti e spesso violenti, dunque, gli italiani di oggi e tanto individualisti a l punto da voler giudicare - e spesso assolvere - da soli le proprie tendenze, anche quelle meno edificanti.
Nell'indagine Censis emerge che ognuno è l'arbitro unico dei propri comportamenti (lo pensa l'85,5% degli italiani) e le regole possono essere aggirate in molte situazioni. È questo l'atteggiamento degli italiani nei confronti dell'aggressività, che vede in cinque anni un aumento del 35,3% di minacce e ingiurie subite e del 26,5% di lesioni e percosse.
Questo emerge dall'indagine del Censis "La crescente sregolazione delle pulsioni". Nel divertimento è ammessa la trasgressione soprattutto dai più giovani (il 44,8%); si crede che se necessario ci si possa difendere da soli anche con le cattive maniere (48,6%, quota che sale al 61,3% tra i residente delle grandi città); bisogna accettare compromessi per raggiungere i propri fini (46,4%); si può essere buoni cattolici anche senza tener conto della morale della Chiesa cattolica in materia di sessualità (63,5%, percentuale che sfiora l'80 per i più giovani).
Il Censis ricorda, inoltre, i dati del Ministero dell'Interno sui reati contro le persone commessi tra il 2004 e il 2009: oltre al già citato aumento di minacce, ingiurie, lesioni e percosse, sono cresciuti anche i reati sessuali del 26,3%. Negli ultimi dieci anni c'è stato anche un boom di consumo degli antidepressivi che sono raddoppiati (+114,2%). E se il consumo di sostanze stupefacenti è diminuito tra il 2008 e il 2009, la pericolosità sociale del consumo di droghe non sembra calare: sono infatti aumentate del 2,5% le persone prese in carico nei Sert per dipendenza da cocaina e sono in crescita i giovani consumatori a rischio di bevande alcoliche, che dal 2009 al 2010 passano dal 14,9% al 16,6% nella fascia 18-24 anni. Segni questi, secondo il Censis, di una crisi antropologica e della riduzione del controllo sulle pulsioni.
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