Società e Costume
Martedì 13 Settembre 2011
Jackie Kennedy inedita
"Mai litigato con mio marito"
Nessun complotto, nessun accenno alle scappatelle della coppia presidenziale più glamour e più discussa: nell'intervista inedita concessa nel 1964 la futura signora Onassis fornì un quadro edulcorato del suo rapporto con John Fitzgerald
NEW YORK - Dopo indiscrezioni e smentite sull'intervista inedita che Jacqueline Kennedy concesse allo storico Arthur Schlesinger dopo l'assassinio del marito, John F. Kennedy, tre giorni prima della pubblicazione del libro basato sull'intervista, il "New York Times" ne ha anticipato il contenuto.
Nessun riferimento alle presunte scappatelle dell'ex first lady con Gianni Agnelli, né al sospetto nutrito da alcuni teorici del complotto che "Jackie" pensasse che dietro la morte del marito ci fosse l'allora vicepresidente Lyndon Johnson, che divenne presidente dopo l'assassinio.
Nell'intervista a Jackie Kennedy del 1964 non si parla della morte di Jfk, ma della vita della coppia presidenziale alla Casa Bianca: "i nostri tre anni più felici". Si descrive come "una moglie tradizionale"; "il nostro matrimonio era di tipo vittoriano o asiatico", il suo scopo era quello di portare "un clima di affetto, sostegno e distensione", racconta Jackie con voce sussurrata e dizione impeccabile, facendo riferimento al fatto che la coppia "non ha mai davvero litigato".
I due si confidavano a vicenda ed è difficile capire fino a che punto fosse Jfk a influenzare le opinioni di Jackie o piuttosto viceversa. Quanto ai personaggi politici di rilievo all'epoca Jackie aveva le idee chiare e nell'intervista le rivela senza peli sulla lingua.
"Martin Luther King era un finto", dice Jackie facendo riferimento ad alcuni incontri avuti dal leader afroamericano con varie donne secondo alcune intercettazioni telefoniche dell'epoca.
E l'allora presidente di Francia Charles de Gaulle era un "egocentrico", Indira Gandhi "una donna acida, prepotente, orribile". Secondo lei le donne di sinistra americane preferivano il candidato democratico Adlai Stevenson, battuto alle primarie da Jfk, perché "avevano paura del sesso". E Jfk non aveva un'ottima opinione del vicepresidente Johnson: "Ti immagini cosa succederebbe al paese se Lyndon fosse presidente?", aveva detto a
Jackie.
Al presidente non piaceva neanche Franklin Roosevelt, uno dei più leggendari tra i suoi predecessori alla Casa Bianca: "Definirlo un ciarlatano è ingiusto", le aveva detto il marito, "ma ha fatto un sacco di cose solo per scena".
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