Società e Costume
Martedì 04 Gennaio 2011
Jacko, omicidio o suicidio?
Al via il processo al medico
Il dottor Conrad Murray accusato di omicidio colposo. La difesa si prepara a sostenere la tesi di un "suicidio" della popstar. Il 25 giugno 2009 il King of Pop è morto all'età di 50 anni dopo aver ingerito un cocktail di farmaci nella sua abitazione di Los Angeles
Murray ha ammesso di aver somministrato al cantante il Propofol, un potente anestetico che Jackson usava come sonnifero.
L'anestetico, insieme al sedativo Lorazepam, è ritenuto la causa principale della morte, per overdose, dell'artista. La difesa del dottor Murray punta tutto sull'ipotesi suicidio: il medico, cioè, avrebbe somministrato il sedativo a Jacko su richiesta di quest'ultimo.
Al processo parteciperà anche il produttore e regista di «This is it», il tour che avrebbe dovuto portare Michael Jackson in Europa: Kenny Ortega è considerato un personaggio chiave per l'accusa perché avrebbe affermato che Jackson era in buone condizioni di salute, prima dell'iniezione letale del Dr. Murray.
Stando al sito Tmz.com, i testimoni nella fase preliminare del processo saranno una trentina. Non parteciperà all'udienza il figlio maggiore del cantante, Prince Michael.
Thomas Mesereau, l'avvocato che difese il Re del Pop dalle accuse di molestie sessuali su minori, ha dichiarato ai media americani che Michael Jackson non aveva nessuna tendenza suicida. Quanto a Murray, è l'ultima persona ad aver visto Jackson in vita ed è stato immediatamente al centro dell'indagini. Ha sempre ammesso di aver somministrato del propofol all'artista il giorno del decesso, pur precisando di aver tentato con ogni mezzo di convincerlo a non mischiarlo con altri farmaci: sarebbe stato solo dietro richiesta specifica del suo assistito che poi finì con l'iniettare il farmaco letale.
Le udienze preliminari, che cominciano oggi in tribunale a Los Angeles, permetteranno al giudice Michael Pastor di stabilire se le prove saranno sufficienti per l'avvio del processo vero e proprio. Per il momento non è ancora chiaro se Murray o altri membri del clan Jackson si faranno vedere. Di solito le udienze preliminari sono molto tecniche, con uno o due testimoni al massimo, ma per via del clamore suscitato dal caso Jackson l'intera fase preliminare durerà almeno un paio di settimane in cui esperti, inquirenti, guardie del corpo e inservienti, oltre ai familiari dell'artista convocati dalle due parti sfileranno davanti alla corte.
Oltre all'attuale procedimento, Murray dovrà rispondere anche di una denuncia del padre della star, Joe Jackson che lo ha accusato di negligenza per aver passato 47 minuti al telefono mentre Michael Jackson era in agonia nella sua stanza. Il patriarca, figura controversa durante la vita della star e ancor più dopo la sua morte, chiede danni e interessi per una cifra non meglio precisata e ha fatto causa anche alla farmacia di Las Vegas in Nevada dove la dose di Propofol incriminata fu acquistata.
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