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Sabato 28 Marzo 2009
La banda del buco
non si ferma: 7 colpi
A Civenna presa di mira la famiglia di un cassintegrato, in casa c'era un bimbo di otto anni. I furti salgono a 7
Il comportamento utilizzato è presto riassunto: realizzano un foro di pochi centimetri in una finestra o in una porta finestra in legno nella zona giorno dell’abitazione, aprono con una leva la maniglia, si muovono con massima libertà nei locali e prelevano quasi esclusivamente contanti, mirando per la fuga alle chiavi dell’auto.
In questo modo si sono comportati a Civenna alla famiglia Merzario, come spiega la madre della coppia derubata, la signora Silvana: «Si sono introdotti in casa verso le quattro del mattino e hanno quindi passato in rassegna i cassetti e i ripiani, prendendo i due portafogli, poi gettati appena fuori dell’abitazione, e le chiavi di un’auto. In casa c’erano oggetti di valore: televisore e computer ma non hanno toccato nulla».
I ladri hanno poi ripulito i portafogli: «Hanno preso in contanti poco più di cento euro, e due bancomat – continua Silvana Merzario - Con uno dei due bancomat hanno prelevato 250 euro, la cifra massima consentita, direttamente in banca qui a Civenna, e poi hanno fatto benzina in un distributore di Lissone, 44 euro. In banca la videocamera purtroppo non funziona, e non ha rilevato nulla neppure quella posizionata sulla via».
In totale quindi circa quattrocento euro d’ammanco: «Noi ci siamo poi chiesti perché avessero preso le chiavi della Ford, probabilmente lo hanno fatto pensando che fossero dell’auto parcheggiata in piazza, invece le nostre macchine sono in garage».
I ladri si sono mossi nei locali dove c’era un bambino di otto anni: «C’era un bimbo, e mio cognato a quell’ora, di mattina, normalmente si alza per andare al lavoro ad Erba; in questo momento però è in cassa integrazione. Le forze dell’ordine mi dicono che nella notte tra martedì e mercoledì sono state sette le case visitate, salendo da Canzo. Viene quasi da mettere i cento euro all’ingresso, così si possono prendere quelli e non disturbano in casa».
Il numero di furti è confermato anche dall’altra famiglia, quella di Angelo Pini: «Hanno fatto un foro nella finestra, sollevato la chiusura e sono entrati nell’abitazione. Probabilmente dei rumori li hanno disturbati costringendoli alla fuga. Nella visita non hanno prelevato nulla, nonostante ci fossero diversi oggetti, anzi hanno snobbato persino un blocchetto degli assegni. Probabilmente sono ladri che non vogliono problemi. Tutto sommato siamo stati fortunati, mi dicono ci siano stati addirittura sette i furti tentati o riusciti».
Giovanni Cristiani
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