Società e Costume
Lunedì 04 Luglio 2011
La birra italiana
conquista i pub inglesi
Decollano le esportazioni all'estro della bevanda tradizionalmente nordica, anche nei Paesi forti produttori con la Gran Bretagna e gli Usa. E in Italia intanto è boom dei piccoli birrifici artigianali, con produzioni talora di altissima qualità
MILANO - La birra italiana "conquista" i pub inglesi, con un aumento record del 37% nelle quantità esportate in Gran Bretagna dove è diretta oltre la metà della produzione Made in Italy spedita all'estero. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle esportazioni di birra italiana nel primo trimestre del 2011 che evidenzia "una sorprendente performance in Paesi fortemente nazionalisti nei consumi e tradizionalmente attenti alla qualità della bevanda".
"Le performance della birra italiana - sottolinea la Coldiretti - sono brillanti anche oltreoceano con un aumento del 39% delle esportazioni negli Stati Uniti che sono il più grande consumatore mondiale. Il risultato per l'agroalimentare Made in Italy è un aumento complessivo in quantità del 16% delle esportazioni mondiali di birra italiana". All'invasione italiana resiste la Germania, che resta chiusa ai prodotti stranieri e molto legata alla propria birra.
Si tratta, sostiene la Coldiretti, degli effetti di un processo di qualificazione nella produzione avvenuto negli ultimi anni che ha assicurato un crescente successo nei consumi in Italia e
all'estero. In Italia beve birra più o meno saltuariamente il 72% dei consumatori soprattutto tra i giovani e le donne con un allargamento della base dei consumatori e una media annuale dei consumi per persona che si attesta attorno ai 28,5 litri l'anno, secondo una ricerca dell'Ispo.
Da segnalare è soprattutto, continua la Coldiretti, la crescente diffusione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori.
A cogliere questa opportunità - spiega la Coldiretti - sono stati molti imprenditori agricoli un recente decreto ministeriale (212/2010) permette alle aziende produttrici la materia prima (l'orzo) di creare una malteria o un birrificio aziendale e di considerare la produzione di questa bevanda (e del malto) attività agricola connessa. Per la produzione di birra servono varietà specifiche di orzo che si stanno diffondendo nelle campagne insieme a numerosi "birrifici agricoli" a chilometri zero.
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