Ricordate il “paesaggio gelido, ostile e minaccioso”? I “grumi di villette pretenziose”? Le “ville sontuose dai cancelli invalicabili”? Sono le caratteristiche che due anni fa Paolo Virzì attribuì alla location del suo film “Il capitale umano”, l’immaginaria Ormate Brianza citata nella sceneggiatura. Tanto bastò per suscitare le ire di numerosi amministratori e cittadini brianzoli, sebbene la troupe avesse solo sfiorato la Brianza reale, girando a Como, Varese, Osnago, Arese e, soprattutto, a Fortunago in provincia di Pavia, dove si trova il villone attorno a cui ruota la pellicola. Ma quel che conta, oggi, è che la provocazione del regista può essere smentita da ciò che i laboriosi brianzoli preferiscono: i fatti.
Nel nostro territorio le iniziative culturali si sono di recente moltiplicate (come non ricordare le nostre “Primavere” di Como e Lecco?) e, nell’ultimo anno e mezzo, la verde terra distesa tra le province di Monza e Brianza, di Lecco e di Como ha fatto la parte del leone, con una particolare attenzione all’ambiente circostante, tanto da contribuire in maniera sostanziale a delineare un cambiamento di paesaggi umani e naturali, gli uni inevitabilmente e inscindibilmente legati agli altri, in questo nostro Nord ad alta densità abitativa. Proprio il cinema ha dato, nei giorni scorsi, un segnale importante: i Comuni uniti nel “Dat – Expo Green Land” hanno deciso di estendere la loro sinergia dal commercio alla cultura, finalmente consapevoli che la seconda può essere un ottimo volano per il primo e più in generale per il marketing e, soprattutto, la crescita dei territori. Così si sono concretizzate le proiezioni di film ambientati sul Lario ad Albavilla, Erba e Merone dove, sulle orme di due registi (i fratelli Taviani) e un grande attore (Marcello Mastroianni) passati da queste parti molti anni prima di Virzì, si è andati a scoprire (per molti dei partecipanti) gioielli come l’oasi e il mulino di Baggero.
Dal cinema alla musica, il passo non è mai stato così breve, come lo scorso venerdì all’ex Villa Magni Rizzoli di Canzo, che ha ospitato il concerto di Enrico Ruggeri e nel 1934 fu set del primo film italiano con cui il magnate dell’editoria Angelo Rizzoli sfidò la popolarità delle pellicole hollywoodiane: “La signora di tutti”, con la stelle del momento Isa Miranda, per la regia di Max Ophuls. Sempre Canzo ha ospitato lo scorso aprile il primo festival letterario del Triangolo Lariano, portando Maurizio Cucchi e tanti altri autori nazionali in terre in cui è tempo di raccogliere i semi piantati nei secoli scorsi da personaggi come Gadda, Parini e Stendhal.
A proposito di Stendhal, può darsi che, passando da queste partì nel suo Grand tour del 1818, si sia fatto fortemente distrarre dai “paesaggi umani”. Lo confermerebbe una pagina del suo diario riportata di recente da Ambrogio Borsani nel libro “Avventure in piccole terre. 51 isole italiane da leggere”, in cui l’interesse per l’Isola dei Cipressi appare secondario rispetto a quello per la contadina con cui si accompagna sulla barca. Però l’attenzione del grande scrittore francese ottocentesco per la terra brianzola, così come oggi quella del collega italiano specializzato in libri di viaggio, confermano che questa terra è davvero un “Teatro naturale” con pochi eguali, come la definì nel titolo di una sua raccolta il poeta di origine erbese Giampiero Neri, il prossimo weekend ospite d’onore al Festival Parco Poesia di Rimini dove porterà i paesaggi e l’umanità della Brianza racchiusi nei propri versi. Questa sera un’altra eccezionale occasione di connettere la bella Brianza con il mondo attraverso la cultura: non è un caso che Lucinda Williams, grande cantautrice americana, approdi proprio a Pusiano per il suo primo concerto in Italia dopo oltre trent’anni di carriera. Dietro questo “evento”, e agli altri concerti del Buscadero Day che proseguiranno il prossimo weekend (attesissima Suzanne Vega), c’è il millenario fascino del “vago Eupili”, che dopo Parini ora trova nuovi, e internazionali, cantori. E anche cantanti.
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