Cara provincia
Martedì 03 Febbraio 2009
La bufala dell’esercito nelle città
Progetto inattuabile e inutile: è la solita politica degli annunci
Perché, quando percorriamo le strade di Paesi europei considerati più ordinati e sicuri del nostro, non incontriamo divise mimetiche e condizioni da stato d’assedio? Si sceglie questa strada in quanto si valuta così efficace la sperimentazione già messa in atto con tanto clamore o, come sembra testimoniare la cronaca, essa non ha sortito alcun apprezzabile effetto, a parte gli scontati annunci e dichiarazioni dei ministri di turno? A che servono, infine, i soldati di pattuglia, se non come "placebo" per colpire e rassicurare l’immaginario pubblico e spendere molto più denaro di quanto comporterebbe un oculato rafforzamento di Polizia e Carabinieri, i quali peraltro garantiscono una professionalità assai più mirata al mantenimento dell’ordine e della sicurezza? Perché poi i soldati dovrebbero svolgere un mestiere diverso da quello per cui sono stati addestrati, rimane per me un mistero: spero non sia soltanto un trucco da illusionisti per "far numero" in luoghi pubblici privilegiati, mentre altrove tutto continua come prima, o forse peggio di prima, visti i tagli della Finanziaria.
prof. Andrea Luppi
(p.m.) Caro prof. Luppi,
difficile sottrarsi alla suggestione degli annunci quando sulla politica dell’annuncio si è costruito un sistema di potere. Quella dei 30mila soldati è una bufala per mille ragioni: i costi enormi che comporterebbe l’operazione, la sua inattuabilità pratica, la sua inutilità conclamata e certificata da chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le questioni della sicurezza. E’ fumo negli occhi, ma serve a depistarci dalla verità; una verità scomoda, fatta di riduzione di budget di spesa alle caserme dei Carabinieri, alle questure e ai comissariati e di mancanza di fondi per gli straordinari degli uomini delle forze dell’ordine. La prima cosa da fare per restituire intere porzioni di territorio alla legalità è dare un po’ di benzina alle pattuglie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA