«La burocrazia ci uccide
ma vogliamo restare»
I giovani imprenditori d’accordo con Sapelli Maccioni: «Zona franca con meno permessi»
Zappa: «Troppe regole e tempi lunghissimi»
Como
Di andare in Svizzera non se ne parla, ma restare qui vuol dire trovarsi soffocati dalla burocrazia, vedere gran parte degli incassi della propria azienda dragati dalle tasse e sentirsi chiedere interessi stellari dalle banche se si chiedono finanziamenti.
I giovani imprenditori sposano punto per punto l’analisi dell’economista Giulio Sapelli che, su l’Ordine di ieri, ha detto che servirebbero: «una moratoria delle leggi del lavoro facendo in modo che il rapporto lavoro capitale venga gestito dalle parti sociali», «nuovi dirigenti dalla pubblica amministrazione che così non funziona», uno snellimento della burocrazia (700 permessi per aprire un albergo) e un abbassamento radicale delle tasse.
«Tuttavia - ha concluso - chi vuole fare impresa deve cercare di farla qui perchè abbiamo il dovere di difendere il nostro Paese». Giorgio Zappa, 29 anni, vice presidente del Gruppo giovani imprenditori e Elisabetta Maccioni, presidente Gruppo giovani Confartigianato Como sposano appieno la filosofia dell’economista.
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