Volevo raccontare ciò che sta accadendo a mia mamma riguardo la fornitura di gas a casa sua. I primi di febbraio 2009 ha chiesto un subentro di contatore gas in quanto ha occupato un appartamento di cui è usufruttuaria. Il tecnico è arrivato puntuale, ha effettuato la riapertura, ha lasciato i documenti da rispedire e da allora è iniziata una lunga ‘agonia’. Infatti, dopo un certo periodo di tempo, non vedendo arrivare alcuna bolletta, mi sono attivata telefonando al numero verde 800/900860. Da allora non ho fatto altro che telefonare, mandare fax di sollecito e altro. Le risposte degli operatori sono state molteplici: non troviamo i suoi dati, il codice fiscale è sbagliato, è un problema di sistema, mandiamo un sollecito urgente (non ho capito ancora a chi) e così via. Non conto le volte che mi hanno messo in attesa per un bel po’ sentendomi poi cadere la linea. Il 30 dicembre 2009 arriva una lettera, datata il 5/11/09 con una richiesta di firmare il contratto di somministrazione gas naturale e di compilare altri dati quali la banca e anagrafici. Prontamente ho spedito il tutto con raccomandata il 31/12/09 e oggi 26 gennaio 2010 ho pensato di richiamare per vedere se c’erano novità. Bene, la risposta dell’operatrice, dopo aver dovuto richiamare un paio di volte per la solita ‘linea che cade’ è stata questa:«Mi dispiace ma non ci risulta ancora aggiornato il sistema, l’unica cosa che posso fare è mandare una comunicazione (a chi?) di sollecito della pratica. Buona giornata arrivederci». Ma cosa ci vuole a inserire 4 dati anagrafici, a mandare a leggere il contatore e ad emettere una bolletta? Ora mia mamma, se tutto va bene, si troverà la fatturazione di un anno da pagare. Qualcuno dirà ma che fortunata la signora che ad oggi non ha dovuto sborsare un euro per un anno di fornitura del gas! Eh già, proprio fortunata!
Franca Rossi
Una sola cosa la può consolare: che storie come la sua purtroppo non sono l’eccezione, ma la regola frequentemente rispettata. C’è chi le fa compagnia, in quest’Italia prigioniera dei lacciuoli della burocrazie, delle inefficienze amministrative, dell’indifferenza di chi dovrebbe essere al servizio degli utenti e invece lo è solo al suo. Sono simili episodi che rafforzano lo scetticismo morale ormai largamente diffuso: quando abbiamo a che fare con gente che è tenuta a conoscere, per ragioni di lavoro, il prezzo d’ogni cosa di sua pertinenza, ma non conosce il valore di nessuna d’altre e non meno importanti, non ci resta che rassegnarci al peggio. Sapendo che non è mai finito.
Max Lodi
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