La Consulta revoca lo stop
alle nuove moschee
Bocciata la legge regionale

Il testo era stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale, perché secondo l’esecutivo violerebbe diversi articoli della Costituzione, tra cui i principi di uguaglianza dei cittadini e delle confessioni religiose. Salvini: «Consulta islamica, non italiana. È complice dell’immigrazione clandestina»

«La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha commentato su Twitter la decisione della Corte costituzionale. La legge, varata della Regione Lombardia circa un anno fa, contiene una serie di norme urbanistiche particolarmente restrittive per la costruzione di nuovi luoghi di culto. Il testo era stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale, perché secondo l’esecutivo violerebbe diversi articoli della Costituzione, tra cui i principi di uguaglianza dei cittadini e delle confessioni religiose.

«Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma la sostanza non cambia: la Regione Lombardia si doterà di una Legge che regolamenterà l’edificazione di nuovi luoghi di culto. Si tratta di una questione di sicurezza: capiamo che il Governo italiano non sia particolarmente sensibile al tema, ma i lombardi sanno fare da soli, basterebbe che da Roma non ci fosse alcuna ingerenza», ha dichiarato a caldo l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile ed Immigrazione, Simona Bordonali, commentando la decisione della Consulta. «Sarebbe comunque opportuno - ha concluso Bordonali - che il ministro dell’Interno Angelino Alfano chiarisse la propria posizione, visto che il partito di cui è segretario ha votato questa Legge, mentre il Governo di cui fa parte l’ha impugnata. La Lombardia ha bisogno di chiarezza».

Durissimo il commento del leader leghista Matteo Salvini: «Consulta islamica, non italiana. È complice dell’immigrazione clandestina».

Di segno opposto il commento del capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Enrico Brambilla: «Con questa sua battuta svela quello che è, nonostante tutte le sue dichiarazioni, il vero scopo di questa legge, cioè contrastare la nascita di nuove moschee, ma che ha finito per allargare il suo raggio al punto da arrivare al necessario epilogo», cioè la bocciatura della legge lombarda sui nuovi luoghi di culto da parte della Consulta. Il capogruppo Brambilla, commentando le dichiarazioni a riguardo del governatore Maroni, ha aggiunto: «Dimostra ancora una volta l’inadeguatezza sua e della sua maggioranza, - ha proseguito Brambilla - non c’è giorno in cui la Regione Lombardia non sia al centro di episodi che gettano cattiva luce, in questo caso anche sulle sue capacità legislative». «A maggior ragione martedì (giorno in cui in Consiglio regionale si discuterà la mozione di sfiducia a Maroni presentata dalle opposizioni dopo il caso Rizzi, ndr) questo sarà un ulteriore elemento», ha risposto il capogruppo Brambilla a chi gli ha domandato se il Pd chiederà le dimissioni del presidente della Regione, concludendo che “c’è da chiedersi cosa altro serve per certificare l’incapacità di reggere una Regione così importante».

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