Società e Costume
Lunedì 20 Agosto 2012
La creme solari proteggono poco?
Dubbi dopo le prove in laboratorio
In Francia una docente di farmacia denuncia che le creme solari proteggerebbero meno di quanto indicato sulla copnfezione. Le prove le avrebbe ottenute la stessa esperta con esperimenti in laboratorio, diversi da quelli dal vivo effettuati dalle aziende
Però si tratta di uno di quegli avvertimenti da non trascurare. Secondo quanto afferma il quotidiano francese Liberation, che riporta l'opinione di una docente in farmacia dell'università di Nantes, laurence Coiffard, certe creme solari in commercio proteggerebbero dai raggi del sole meno di quanto indicato sulle confezioni.
Secondo l'esperta "tra il 25 ed il 30% dei prodotti in vendita presenta in
realtà un indice di protezione inferiore a quello indicato".
Liberation spiega che la Coiffard è giunta a questi risultati dopo aver
effettuato test in laboratorio su più di 200 creme solari anche
in spray. Un metodo diverso, fa notare il giornale, da quello
usato generalmente dai produttori, i quali realizzano i loro
test "in vivo": dei volontari vengono cioè esposti
direttamente ai raggi UV per osservare gli effetti della crema
sulla pelle.
Nel corso delle sue analisi, la ricercatrice
francese ha notato che certi prodotti sono molto meno efficaci
di quanto è indicato dagli indici di protezione. Questo scarto,
secondo lei, è dovuto alla presenza di anti infiammatori di
origine vegetale nel composto di certe creme che servono a
ritardare l'apparizione degli arrosamenti ma che "falsano i
risultati dei test".
Alle denunce della ricercatrice gli industriali rispondono
che il metodo "in vivo" è il solo riconosciuto dalle
autorità sanitarie. L'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria,
sentita da Liberation, ritiene infatti che la tecnica in vitro,
quella utilizzata dalla Coiffard, per ora non può essere
considerata affidabile perchè "fornisce risultati variabili"
da un laboratorio all'altro.
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