Editoriali / Cantù - Mariano
Mercoledì 09 Dicembre 2015
La famiglia e l’azienda
lo specchio di Gerosa
Parlano le immagini, le ricostruzioni, le rivelazioni quasi sussurrate nel libro sugli ottant’anni che oggi il gruppo Gerosa presenterà nella sede di Unindustria. Ma c’è una frase che modella alla perfezione il cuore della sua storia e anche lo specchio che rappresenta per molta imprenditoria lombarda e comasca. «È difficile capire - si afferma - se l’azienda sia stata concepita su misura della famiglia Gerosa o viceversa».
Un dubbio e anche una certezza. Quest’ultima così riassumibile: è labile il confine tra le imprese e i nuclei familiari che le hanno plasmate (o ne sono state plasmate, per ribadire quella riflessione).
Si sente tutto, il profumo della famiglia, in quelle pagine come nella vita del gruppo, decennio dopo decennio. All’inizio, quando ad esempio Ruggero, attuale presidente, nasce sopra l’originaria cartoleria e la mamma usa un piede per azionare la macchina da stampa e l’altro per far dondolare la culla del piccolo. Nei successivi momenti di svolta, quando i due fondatori prendono ogni decisione insieme e insieme colgono la corsa del tempo dopo la guerra, verso il miracolo economico. Ma anche tra il personale vige la stessa regola, come l’identica atmosfera: il dipendente va in pensione, prima però candida il figlio a prendere il suo posto. E pure qui, i confini si stemperano tra la famiglia che tiene le redini e quelle che con il loro lavoro rendono possibile la crescita continua.
Non è tutto facile, in questo scenario. La modernità sa anche mettere in crisi e comunque restano i passaggi delicati, che non tutte le aziende, non tutte le famiglie, sono riuscite a cogliere. Cambiare pelle, sapersi adattare (ancora meglio, essere in grado di anticipare) e nel medesimo tempo rimanere fedeli a se stessi rappresenta una sfida delicatissima.
Una multinazionale, questo è oggi il gruppo Gerosa. Tuttavia, quando ha celebrato a Inverigo il traguardo degli ottant’anni, non ha organizzato eventi strabilianti e di lustrini, ma una giornata di festa dove nelle intenzioni dovevano esserci tutti, proprio tutti, lì in fabbrica. I dipendenti di questi giorni, quelli degli anni lontani, i figli, i più piccoli ai quali hanno dedicato una particolare attenzione.
Famiglia è responsabilità. Quando i confini con l’azienda sono quasi invisibili, tutto ha maggior valore, ma può anche diventare più duro. Ci sono storie imprenditoriali che hanno avuto purtroppo esiti diversi e la sofferenza è moltiplicata in questi casi.
Il cammino del gruppo Gerosa racconta che bisogna sempre investire, formarsi, puntare sui giovani e portare avanti quelle ricette che possono suonare scontate sulla carta, non certo nella realtà. Ma sussurra, pure attraverso le pagine che verranno presentate oggi, che in fondo resta quell’ingrediente poco segreto e molto prezioso: la famiglia, che significa soprattutto la capacità di stare dalla stessa parte, nei momenti difficili e quelli di successo.
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