La Granfondo a Orlando e Palmisano
Ciclismo Oltre duemiladuecento i cicloamatori che hanno dato lustro alla versione 2023 de Il Lombardia. I due hanno dominato al maschile e al femminile. Il primo ad affrontare il Muro di Sormano è stato Gavazzi
Che sarebbe stata prima di ogni altra cosa una grande festa, in fondo, non è mai stato in dubbio. Più ancora che un evento di sport vero e proprio, infatti, la Granfondo Il Lombardia Enel Green Power che s’è disputata ieri mattina con partenza e arrivo a Cantù è decisamente più simile a un rito collettivo, con oltre 2200 amatori – questa la cifra ufficiale diffusa da Rcs Sports & Events – ad affrontare i quasi 112 chilometri che l’organizzazione ha messo davanti a ognuno dei temerari che si sono presentati ieri mattina alla partenza.
Partenza alle 7.30
Puntale, alle 7.30, il via da corso Europa. Un imponente serpentone colorato s’è presentato all’appello, con le maglie gialloblu di casa in prima fila e migliaia di caschetti colorati alle loro spalle lungo il rettilineo che affianca il campo sportivo. Tanti appassionati, il 40% dei quali proveniente dall’estero, complice quel legame strettissimo con la “Classica delle foglie morte” corsa sabato che, oltre al fascino del percorso domenicale, ha certamente convinto molti a farsi un giro dalle parti della Città del mobile.
Ancorché non sia una corsa vera e propria, gli amatori più allenati hanno spinto davvero sull’acceleratore, non facendosi spaventare dal Ghisallo affrontato dal versante più duro, ossia salendo da Bellagio, tantomeno da quel Muro di Sormano le cui pendenze non rappresentano un ostacolo ininfluente nemmeno per le gambe più allenate. Non si chiamerebbe Muro, del resto, se così non fosse.
Il meteo, quest’anno come non mai, ha fatto la sua parte. Freddina, ma ben più che accettabile, la temperatura mattutina; piuttosto gradevole lo sviluppo all’apparire del primo sole. Bene per i primi, ancor più per quelli che se la sono presa con la giusta calma non avendo chissà quale tempo da rincorrere.
L’aspetto agonistico, ancorché secondario, comunque c’è stato. Nella prova maschile, ad arrivare per primo sul traguardo di piazza Garibaldi, è stato Giuseppe Orlando; alle sue spalle, con lui sul podio finale, sono arrivati Alessio Finocchi e Raffaele Serafino, premiati per l’occasione dal sindaco Alice Galbiati. Due ore 57’41”, questo il tempo del vincitore dell’Autoricambi Marrone, con gli immediati inseguitori a chiudere nei successivi 2”.
Tra le donne, braccio sinistro alzato in segno di massima esultanza per la prima sotto l’arco d’arrivo, Maria Elena Palmisano, applaudita dai curiosi che si sono assiepati dietro alle transenne per osservare da vicino i partecipanti che giungevano in centro città alla spicciolata. A completare il podio femminile ci hanno pensato Giulia Portaluri e Sonia Pasutti. La portacolori della Garda Scott Maternergia ha chiuso in tre ore 18’35”; Portaluri (Mg.K Vis) a 4’11”; Pasutti (Team Staweld Buzzolan) a 11’28” di distanza.
La soddisfazione
Il primo ad affrontare il Muro di Sormano è stato Alberto Gavazzi (Garda Scott Maternergia); il primo a scollinare il già citato Serafino (Cicli Falaschi), che è passato in prima posizione anche dalla Madonna del Ghisallo. Tra gli organizzatori la soddisfazione non manca. Accanto al Comune di Cantù, dal 2019 impegnato a sostegno della Gran Fondo, ecco il braccio operativo rappresentato da Centocantù, da anni sul campo nell’organizzazione non soltanto dell’appuntamento riservato agli amatori, ma anche del Lombardia dei professionisti.
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