Se infatti con la battaglia di Legnano si è affermata l'autonomia dei Comuni lombardi rispetto a un potere straniero, imposto dall'alto con la connivenza del Papato di allora (che per questioni egemoniche aveva inventato il Sacro Romano Impero, creatura virtuale di cui avvalersi per dominare la Cristianità) non vedo perché non attribuire un significato analogo a quegli eventi meritori che nell'Ottocento portarono i nostri antenati (tra l'altro in prevalenza Lombardi) a lottare per ottenere la tanto agognata libertà. È stata una brutta pagina della nostra storia nazionale e soprattutto locale quella cui recentemente abbiamo dovuto assistere, che ha visto gli esponenti di spicco della Lega boicottare le commemorazioni dei centocinquant'anni sia della battaglia di Varese del 1859 sia dell'Unità d'Italia, evento che non ha significato la rinuncia o la cancellazione delle varie e polimorfe realtà regionali ma solo e unicamente la liberazione dalle varie dominazioni straniere che frazionavano e tenevano soggiogati i territori della penisola e schiavi (o tali almeno si sentivano, tranne poche eccezioni) i loro abitanti.
Male quindi ha fatto la Lega a scordarsi di tutto ciò, e a ripudiare questo bagaglio di tradizioni risorgimentali anziché valorizzarlo e farlo proprio, evidentemente accecata dall'ignoranza della storia e affascinata da altre amenità padane del tutto inventate e virtuali, sul tipo dei reality televisivi ma fuori da ogni concreta realtà storica oggettiva (vedi a questo proposito le recenti belle lettere di Silvia Mangano e di Martino Pirone).
La Storia provvederà senz'altro a fare giustizia, a rimediare a questo vulnus e ad etichettare come si meritano i suoi autori (come, peraltro verso pur se in tono minore, i soloni che hanno imposto il violento e sgargiante acrilico di Guttuso al posto del coevo bellissimo dolce affresco del Nuvolone nel contesto storico-monumentale secentesco del Sacro Monte, tramandatoci "intatto" fino a non molto tempo fa).
Giovanni Dotti
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