La Mariano da bocciare
Dai rottami ai rifiuti sui prati

Dal parco di via Porta Spinola a via Ronco Grande

Lamentele anche sul degrado dei marciapiedi

Tre anni per sistemare un marciapiede causa di infortuni. I motorini abbandonati nel bosco. L’auto lasciata sui mattoni e non rimossa. O, ancora, le erbacce spesso visibili nel parcheggio dei pendolari di Trenord. Gli assi da stiro lasciati in strada nonostante le minacce di contravvenzioni. Mariano la Brutta, a voler essere ingenerosi, e generalizzare per l’incuria diffusa in più punti. In una città che, come altre gemelle della Brianza, non si presenta come la Svizzera.

L’immagine simbolo è l’auto abbandonata nel centralissimo parcheggio di via Porta Spinola, di servizio al principale parco cittadino dove i bimbi vanno a giocare. Era lì a fine novembre. San Silvestro non se l’è portata via. È ancora lì, dimenticata da tutti, tranne da chi la vede. La Chrysler Pt Cruise color argento, senza targa, cristalli e gomme, è sfogo per i vandali. L’anno è cambiato, il paesaggio no.

Non è l’unico punto colpito dall’indecenza. C’è la zona del mercato, ad esempio. Dove non di rado vengono lasciati sacchetti abbandonati. A sentire chi lavora dietro i banconi dei bar, lo sporco, purtroppo, anche per mancanza di senso civico, a Mariano è una costante. I maleducati lasciano in giro sacchetti e bottiglie di vetro dove capita. Per il resto, ci sono le testimonianze dei residenti.

Via Ronco Grande, ad esempio, è un indirizzo che i furbetti dei rifiuti conoscono bene. «Basta fare un sopralluogo per vedere - dice Adriano Colombo - sarà un costume italiano, sarà una questione di mentalità, ma anche il verde, oltre alle strade, qui a Mariano è quello che è. Tutti giorni arrivano e abbandonano qui spazzatura. È capitato di trovare persino biciclette, addirittura motorini. In uno dei pochi, forse l’unico, tra i punti verdi di Mariano rimasti».

Questione simile all’attenzione anche di via Montebello. «Vengono abbandonati per strada persino i rifiuti ingombranti - afferma Donatella Fumagalli - i frigoriferi, gli assi da stiro, le biciclette. Credo che sia colpa dell’ignoranza delle persone. Sono stati messi anche avvisi. Ma il fenomeno continua ad esistere».

Forse si potrebbe intervenire più facilmente sul concreto. Ad esempio: sui marciapiedi. Un caso limite si trova in via Amendola. «Salta l’asfalto delle strade, ci sono buche nei marciapiedi - riferisce Mario Maspero - io stesso, qui, in strada, sono caduto. Era stato tre anni fa. Nel frattempo sono passati tre Natali. Io devo ancora riprendermi del tutto dall’incidente. E il marciapiede, ancora, non è stato sistemato».n

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