Una storia speciale, quella di Lee. Cresciuto nella stessa Nashville di Johnny Cash e Billy Ray Cyrus e protagonista di quella stagione statunitense, Lee è stato ripescato qualche anno fa a Milano. Barbone. E non certo per la matassa bianca che gli circondava il volto, ma clochard, a raccogliere rifiuti e buona sorte lungo i marciapiedi di via Torino. Trent'anni così a conclusione di un'esistenza che lo aveva visto tra Stati uniti e Italia nelle sale di incisione, a fianco di Elvis Presley, nell'apertura delle porte della discografia a Bruce Springsteen e fino ad Alto gradimento con Arbore e Boncompagni.
Poi quel matrimonio andati in frantumi, e il mondo della musica e della discografia che cambiava pelle: alle porte degli anni Ottanta Lee si è ritrovato in strada. Per trent'anni e fino a un paio di anni fa, quando la Croce rossa e altri lo hanno convinto a riscoprirsi. Quella riscoperta è diventata "Roye 1", l'album uscito nel febbraio del 2009. Domenica la sua musica sarà sul palco di Spalto piodo insieme ad altri amici, come la cantante Silvia Cecchetti, madrina della serata. Tutto il ricavato andrà all'ospedale Wao di Wamba, in Kenya, finanziato per metà dallo stato africano e per metà dall'associazione e da iniziative benefiche. Obiettivo, soprattutto, i piani sanitari a favore dell'infanzia in un bacino di popolazione di circa 200mila persone.
Non è tutto: nella serata una piccola pausa dalle note per un'asta di beneficenza in cui saranno battuti i quadri realizzati nella casa circondariale di Bollate. E forse, a dirigere, un volto noto di Zelig.
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