La prima moto di Como
era del parroco di Socco
«Salvata da mio marito»

Fino Mornasco, il cimelio è ora conservato a Cermenate. «L’abbiamo ritrovata in una soffitta, mezza smontata»

La prima motocicletta di Como, appartenuta al primo parroco di Socco, don Angelo Sassi, gode ancora di buona salute ed è gelosamente custodita da un privato.

Correva il giugno del 1933 quando il governo fascista impose le targhe a tutti i motocicli, nella nostra provincia il primo a recarsi alla motorizzazione fu il padre di don Angelo Sassi, che si aggiudicò la targa “1 CO” per la Bianchi 125 del figlio prete.

Questo giovane sacerdote è stato il primo a dir messa nella neonata parrocchia di Socco, prima della morta, sopraggiunta il il 16 agosto del 1943.

Per qualche anno la due ruote di Don Angelo, un personaggio a cui Socco ha dedicato il nome della strada principale, è stata smontata e rimontata, l’aveva uno sfasciacarrozze, poi un mobiliere. Finché questa storia non è giunta all’orecchio del comasco Franco Trani, allora presidente di un moto club. Oggi questo cittadino è deceduto, ma la moglie abita ancora vicino alla stazione di Camerlata.

«All’epoca organizzavamo tanti raduni – racconta la moglie di Trani – si tenevano in città, in piazza Cavour. Un signore raccontò questa vicenda a mio marito e si accordarono per la compravendita dei documenti, della targa. Ma la moto non si trovava. Allora abbiamo iniziato a cercare questa Bianchi in tutta la provincia, con l’aiuto dei parenti del parroco, controllando tutti i numeri di telaio. L’abbiamo ritrovata in una soffitta, mezza smontata, un venditore di mobili l’aveva accantonata. Mancava qualche pezzo che sistemammo con una moto gemella». E ora la conserva il figlio, a Cermenate.

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