Homepage / Como città
Martedì 28 Aprile 2009
La procura alla srl di via Ferrari
«Via gli abusi di Garzola»
La magistratura ordina alla «Como investimenti» di cancellare il box
La procura di Como non ci sta e di fronte all’abuso edilizio contestato a Garzola alla «Como investimenti srl» ordina «l’abbattimento» di quanto costruito o, in ogni caso, «il ripristino dei luoghi». Essendo, l’abuso finito sotto i riflettori, un box auto interrato su cui c’è un’intera abitazione difficilmente potrà essere abbattuto, ma pare che la procura non voglia sentir ragioni o scuse e che se l’abbattimento non è possibile l’interramento dovrà essere sicuro. Il fascicolo che riguarda la realizzazione del box incriminato nel cantiere di via Per Brunate 67 è attualmente nell’ufficio del giudice delle indagini preliminari, il quale sta valutando la richiesta della procura di emettere un decreto penale di condanna per i protagonisti dell’opera finita sotto inchiesta.
VIA PER BRUNATE La magistratura, intervenuta su segnalazione degli agenti di polizia locale che, dal canto loro, avevano effettuato un sopralluogo su sollecitazione di un vicino di casa, aveva messo i sigilli al cantiere per la realizzazione del box auto interrato di troppo sotto il residence "Il Belvedere", in una zona più che panoramica di via Per Brunate. Contestualmente aveva anche messo sotto inchiesta sia il direttore dei lavori che l’amministratore unico della «Como investimenti srl». Quest’ultima, com’è noto, è una delle numerose società - molte delle quali collegate tra loro - che hanno eletto domicilio presso l’ufficio da commercialista del sindaco del capoluogo, Stefano Bruni. Il pacchetto di maggioranza (98%) della srl è in mano a una fiduciaria di Milano, di proprietà di una spa del gruppo del Credito Valtellinese. La società, inoltre, è anche proprietaria al 50% della «Il Colle di Como», ovvero la srl che sta realizzando un condominio in via Mocchetti contro il quale un residente della zona ha presentato un ricorso d’urgenza al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, denunciando alcune difformità tra il permesso a costruire rilasciato dal Comune e i prospetti che la società immobiliare ha predisposto per i potenziali clienti dei lussuosi appartamenti in costruzione.
VIA MOCCHETTI La «Como investimenti» non è il solo trait d’union tra il cantiere di Garzola e il progetto di via Mocchetti. Identico è il direttore dei lavori. E, a predisporre l’elaborazione grafica degli appartamenti da vendere (sulla carta) ai lati della Madruzza, è lo studio di proprietà dell’amministratore unico della stessa «Como investimenti srl». Tutte le società collegate, a cascata, all’immobiliare della "Residenza via Mocchetti" hanno sede in via Ferrari 14, ovvero nello studio professionale del primo cittadino, Stefano Bruni.
Intanto l’ufficio legale del Comune, in seguito all’esposto presentato dal vicino di casa del contestato cantiere nonché gli articoli di stampa dei giorni scorsi, ha iniziato a studiare le carte e non è escluso che, nei prossimi giorni, possa mettersi in contatto con il legale che ha aiutato il residente di via Mocchetti a predisporre l’esposto per chiedere lo stop al cantiere. In particolar modo sotto la lente sono finite le denunciate difformità tra il permesso di costruire e le piantine distribuite tra gli aspiranti acquirenti che, stando al ricorso, potrebbero causare un ingente incremento volumetrico, una volta ultimati i lavori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA