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Venerdì 27 Marzo 2009
La "scure" Gelmini, 300 prof a rischio
I sindacati: «I guai peggiori per medie e superiori». Il provveditorato: «Meno grave delle previsioni»
Dal provveditorato comasco, al contrario, rassicurano: «Garantiremo quanto richiesto dalle famiglie, non ci saranno ripercussioni sul servizio». Se la riduzione prevista per le scuole in provincia di Como non è ancora stata quantificata ufficialmente, si conosce invece l’entità dei tagli stabiliti a livello regionale: in Lombardia, stando alla bozza presentata dal ministro Gelmini, a settembre spariranno 4mila cattedre.
La scure si abbatterà, in particolare, sulle scuole medie, che dovranno fare i conti con 2.255 docenti in meno, mentre le elementari ne perderanno 696 e le superiori 1.047. «Saranno i precari a pagare il prezzo più alto, molti non saranno riconfermati - sottolinea Angelo Cassani, segretario del sindacato autonomo Snals - Non abbiamo ancora i dati relativi al territorio comasco, ma il quadro sarà fosco, con immissioni in ruolo ridotte a zero. I tagli si concentrano soprattutto alle medie perché non c’è più margine di manovra sugli orari, le alternative sono due: 30 ore settimanali, oppure 36. A un determinato numero di classi corrisponderà un certo organico, secondo uno schema rigido. Si è parlato tanto del maestro unico alle elementari, ma i problemi saranno soprattutto alle medie e alle superiori. In Lombardia, peraltro, siamo fortemente penalizzati - conclude Cassani - visto che qui si concentra l’11% dei tagli». Giuseppe Granata, segretario generale Flc Cgil, aggiunge: «Entro la prossima settimana avremo un quadro dettagliato anche a livello provinciale, ma non si preannuncia nulla di buono. Siamo molto preoccupati». Rossella Siporso, vicedirigente del provveditorato, getta acqua sul fuoco: «Non ci sarà nessun esubero sul nostro territorio - dice - Le decisioni del ministero andranno a scapito dei precari, questo non ci fa piacere ma va detto che la situazione è meno grave rispetto alle previsioni che avevamo fatto. Considerando l’introduzione del maestro unico, l’abolizione delle compresenze e l’adeguamento delle cattedre di Lettere e Educazione tecnica alle medie, che scenderanno a 18 ore, ci saremmo aspettati tagli molto più marcati. Non c’è alcun allarme per l’anno prossimo - spiega Siporso - Riusciremo a garantire il servizio previsto dalle normative e a rispondere alle richieste delle famiglie. Rispetto all’anno scorso, d’altra parte, non sono aumentate le domande per le 40 ore. Ci sono state, piuttosto, richieste per le 30 ore, l’avevamo previsto e ci siamo mossi di conseguenza già in fase di distribuzione delle risorse. Anche alle medie non vedo problemi particolari, dato che non c’è richiesta per le 36 ore».
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