Caro direttore,
alla luce dei gravi incidenti accaduti, mi chiedo se è proprio necessario che si svolgano gare tanto pericolose, da far rischiare la vita ogni volta.
Che gusto c'è in una sfida dove il vincitore è colui che ha il mezzo più veloce, più potente? Trovo che lo sport dovrebbe essere una sfida tra persone, non fra macchine.
Non è più entusiasmante la sfida tra atleti che allenano il loro corpo ogni giorno, che contano solo sulle loro forze, che accettano i sacrifici richiesti nella preparazione delle gare? Mah, non capisco...!
Grazie per l'ascolto e cordiali saluti.
Carla Torchietti
Gentile Carla,
comprendiamo perfettamente lo sgomento di chi non ama lo sport dei motori. E pure ci sembra ridicolo fare paragoni con la pericolosità di altre discipline, come spesso si fa in questi casi, per spiegare chissà quale teoria. Per questo non ci inerpicheremo su questa strada. Resta da dire, per rispondere alla sua netta analisi, che è nella storia dell'uomo la voglia di sfidarsi nel campo della velocità. Sia essa a piedi, in bicicletta o con i mezzi a motore. E che quest'ultimo tipo di competizione, in moto o in macchina, ha consentito di sviluppare soluzioni tecniche che hanno reso, nel corso degli anni, più efficienti e più sicuri gli automezzi e gli accessori che utilizziamo tutti i giorni.
Gli stessi piloti di moto, con il loro coraggio e le loro sfide, hanno permesso di costruire tute, caschi e protezioni varie che salvano la vita a normali utenti della strada tutti i giorni.
Le corse sono diventate molto più sicure nel corso degli anni. Domenica ci è stato ricordato che, forse, non saranno mai sicure al 100% o forse che c'è ancora qualcosa su cui lavorare. Quanto alla meritocrazia, ci creda, lo sport dei motori non è scritto solo dalla fortuna di avere il mezzo più potente. I ragazzi che vede in pista, per ottenere il mezzo eventualmente migliore, anno dovuto sudarselo con i risultati ottenuti nelle stagioni precedenti, e poi hanno dovuto dimostrare di saperlo gestire con bravura e intelligenza.
Anche nello sport dei motori, l'uomo conta moltissimo. Questo, per non svilire una disciplina che ha fatto la storia dello sport mondiale. Poi, ha ragione lei: di fronte alla morte viene voglia di mettere tutto in discussione.
Nicola Nenci
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