LA TRAGEDIA: 205 BARE
NEL GIORNO DEL DOLORE

In un clima di forte commozione i funerali di 205 vittime del sisma che ha colpito l'Abruzzo. presinti i massimi vertici dello Stato, il cardinal Bertone ha avuto parole di comprensione e incoraggiamento per chi ha perso tutto, dai cari alla casa.
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Sono 205 le bare allineate nella scuola ispettori della Guardia di Finanza. In un clima di grande emozione  e forte tensione i funerali a L'Aquila delle vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile scorso. Le bare sono state allineate davanti all'altare dove il sottosegretario di Stato Vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, sta officiando il rito funebre.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è giunto nel piazzale della scuola ispettori della Guardia di Finanza dell'Aquila dove si tiene il funerale collettivo per le vittime del sisma. Al suo arrivo il capo dello Stato ha salutato le autorità locali e poi ha preso posto tra i presidenti della Camera Gianfranco Fini e Renato Schifani, accanto a loro in prima fila il sottosegretario Gianni Letta e l'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi
In prima fila anche il  presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Con lui il sottosegretario Gianni Letta, il portavoce Paolo Bonaiuti e il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Appena giunto nel piazzale della scuola della Guardia di Finanza, visibilmente commosso Berlusconi si è fermato a confortare i parenti delle vittime, abbracciando e stringendo le mani di molti di loro.
Sul retro di ogni bara cartelli bianchi numerati che riportano il nome e l'età di ognuna delle vittime. Tantissimi i fiori, che rendono il campo di bare simile a un fazzoletto colorato. Sulle piccole bare bianche dei bambini, poggiate sui feretri delle madri, oltre ai fiori, anche dei piccoli giocattoli.

L'Italia a testa bassa
Tutta l'Italia si è fermata per l'ultimo saluto alle vittime del sisma in Abruzzo. Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali nel piazzale della caserma della guardia di finanza, a Coppito, mentre in tutta la penisola negozi, bar, ristoranti, uffici e persino gli autogrill abbassavano la saracinesca in segno di lutto e osservavano un momento di silenzio. Fermi per qualche minuto anche gli aeroporti. 
Fra le 205 bare, cinque erano quelle bianche, contenevano il corpo dei bambini che hanno perso la vita nella tragedia, appoggiate sopra quelle delle rispettive mamme.

I bimbi
Il più piccolo era un bimbo romeno di quattro mesi, Antonio Iovan Ghiroceanu. Poco più grandi Francesco Giugno, sei mesi, Ludovica Centi, sei mesi e Andrea Esposito, quasi due anni. Sulle piccole bare macchinine e bambole.
"Si avverte già nell'aria che sotto le macerie c'è la voglia di ripartire, di ricostruire, di tornare a sognare", è stato il messaggio di speranza lanciato dal cardinale Tarcisio Bertone. Al rito religioso ha voluto essere presente anche il presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia, l'imam Dachan Mohammed Nour. "Siamo stretti in un solo abbraccio solidale - ha detto - uniti come religiosi e cittadini che hanno in comune valori speranze e ideali".

Berlusconi distrutto, tra la gente
In prima fila le istituzioni con le massime cariche dello Stato: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quello del Senato Consiglio, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, e quello del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi.
Berlusconi però non si è fermato con le altre cariche, ha scelto di stare tra i parenti delle vittime a stringere mani, dispensare carezze, distribuire abbracci.
Era una maschera di dolore e sconforto, più volte ha congiunto le mani in preghiera, tre volte ha cambiato posto sfuggendo anche alla vista dei cronisti presenti nel piazzale e alla regia televisiva che per diversi minuti non lo ha inquadrato. Poi una telecamera lo ha 'scovato' tra due volontari della Protezione civile e tanti carabinieri. Solo dopo il momento dello scambio del segno della pace è tornato a sistemarsi nella fila delle autorità, accanto a Schifani, con le mani giunte.  .

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