«La vita di mio marito
vale meno di un ponte»

Parla la vedova dell’uomo morto per il crollo del ponte di Annone: l’inchiesta per omicidio colposo avviata verso la prescrizione

«Il mio appello è che si faccia di tutto per rispettare i termini e rendere giustizia a mio marito»: Augusta Brusadelli, vedova di Claudio Bertini – il 68enne di Civate morto nel cedimento del ponte di Annone il 28 ottobre 2016 – commenta così l’imminente prescrizione dell’omicidio colposo ipotizzato a carico degli imputati per il crollo sulla superstrada 36.

«In Italia la morte di una persona è secondaria rispetto ai danni alle infrastrutture - aggiunge amareggiata - : però, mi si dice, il crollo riguarda tante persone, mentre sotto il ponte di Annone ne è “fortunatamente morta una sola”. Certo, ma quella era, per me, “la” persona; la sola che avevo. Chiedo che venga amministrata una giustizia giusta, nei tempi giusti: dalla relazione del consulente tecnico emergono chiaramente una serie di responsabilità. Ora, sarebbe assurdo che subentrasse la prescrizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA