La Regione: «Vecchio ospedale, ora non si vende»

L’assessore: rischio svalutazione, meglio aspettare
Per il nuovo S. Anna mutuo da 36 milioni di euro

a.cavalcanti

La vendita del vecchio ospedale Sant’Anna verrà congelata e i soldi (36 milioni di euro) necessari per l’ultimazione del nuovo verranno reperiti direttamente dalla Regione Lombardia. Lo suggerisce, da mesi, il presidente di Villa Saporiti Leonardo Carioni e, ieri, è arrivato l’annuncio dell’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani. «Il percorso che stiamo seguendo - ha chiarito Luciano Bresciani - necessita un ulteriore colpo di timone per garantire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi che ci siamo prefissati. Nella situazione attuale il rischio che si vada verso una devalorizzazione del terreno del vecchio ospedale è elevato per vari motivi: la variante con la cittadella sanitaria, la situazione non favorevole del mercato come aveva sottolineato diverse volte il presidente Carioni e le dissinergie di valutazione che non hanno certo neutralizzato il rischio di perdita di valore». Resta nel frattempo valido il percorso concordato al Pirellone nell’ottobre scorso: variante urbanistica e aggiornamento della prima perizia (quella da 69 milioni di euro), ma verrà abbandonato non appena ci saranno, nero su bianco, i 36 milioni per l’ospedale in avanzato stato di realizzazione nell’area Tre Camini. «Ci sarà un tavolo di concertazione tra l’assessorato e Finlombarda - aggiunge Bresciani - per individuare con la massima rapidità le modalità di reperimento dei 36 milioni. Se sostenibile, come credo, si interromperà il precedente processo al punto in cui sarà arrivato: o non si farà l’aggiornamento della perizia che verrà fatto successivamente o non si faranno le gare. In questo modo, però si risolve il problema per il nuovo ospedale e non ci sono più incertezze. Nelle condizioni attuali non si difendeva l’utilità pubblica ed ecco perché ci siamo attivati con una soluzione alternativa». Bloccando la vendita ci sarà spazio anche per le realtà locali di decidere se attivarsi per acquisire l’area di via Napoleona. E proprio il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Andrea Mentasti ieri ha detto: «Questo orientamento era nell’aria, personalmente ritengo che sia la strada giusta, una scelta di buon senso. È il frutto di un’analisi attenta della situazione. Come è giusto che sia, mi sono naturalmente confrontato spesso con l’assessore regionale, tenendolo informato non solo in merito agli aspetti tecnici, ma anche per così dire rispetto a quelli ambientali, cioè legati alla percezione della problematica sul territorio. Certo poi evidentemente la questione è stata portata al tavolo politico».
Nel primo pomeriggio era intervenuto il capogruppo del Carroccio in Regione Stefano Galli dicendo in una nota: «Che qualcuno affermi che quell’area vale 15 milioni di euro è da pazzi. Io mi sono preoccupato di affermazione inopportune di qualcuno di Infrastrutture lombarde che potevano indurre a fare offerte di quel tenore fuorviando dal valore reale». Galli ha proposto, di aprire «un tavolo di concertazione con l’assessorato alla Sanità e Finlombarda, la finanziaria regionale, per trovare, ad esempio attraverso un mutuo, i 36 milioni necessari per il nuovo ospedale. In questo modo non si dovrà vendere l’area della vecchia sede».

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Mercoledì 04 Febbraio 2009

La Regione: «Vecchio ospedale, ora non si vende»

a.cavalcanti

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