Società e Costume
Giovedì 08 Settembre 2011
Lacoste contro il killer di Oslo
«Non usi più i nostri vestiti»
Il marchio Lacoste non vuole avere niente a che fare con Anders Behring Breivik, il massacratore di Oslo, che negli ultimi mesi ha occupato le prime pagine dei giornali di mezzo mondo indossando spesso abiti firmati con il coccodrillo del gruppo francese. Un testimonial a dir poco scomodo e un danno di immagine enorme
Così Lacoste ha deciso di porvi rimedio chiedendo alla polizia che il killer non metta più maglioni e t-shirt con il noto logo.
Dal giorno della strage in cui sono state uccise 69 persone, Breivik è spesso apparso con indosso in bella vista il marchio fondato nel 1933 dal leggendario tennista René Lacoste e indossato negli anni da ben altri testimonial come ad esempio il presidente Kennedy. Le polo col coccodrillo sono una vera e propria ossessione per lo stragista, secondo il quotidiano norvegese Dagbladet che dà ampio risalto alla notizia, perché secondo Breivik indossare una Lacoste «gli permette di agire come un europeo istruito e di carattere conservatore».
Un incubo per il marchio di abbigliamento, che ha deciso di fermare la pessima pubblicità fatta da Breivik chiedendo alla polizia di intervenire. Il coccodrillo Lacoste spicca su quasi tutte le foto del killer, sia in quelle d'archivio trovate sulle pagine Internet collegate a Breivik, sia in quelle scattate immediatamente dopo l'arresto. Il procuratore Christian Hatlo ha confermato che il marchio ha effettivamente contattato la polizia ma non ha chiarito se saranno prese delle misure per cambiare il guardaroba del killer.
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