Lago in piazza
Si poteva evitare?
Dighe aperte solo giovedì sera

Il Consorzio dell’Adda è intervenuto troppo tardi. Il livello delle acque cresciuto di quasi mezzo metro in meno di tre giorni

Di fronte a un meteo disastroso e a una situazione sempre più critica, il Consorzio dell’Adda ha aspettato l’ultimo momento per aprire completamente la diga di Olginate. Hanno atteso le 17 di giovedì scorso, quando a tutti era ormai chiaro cosa sarebbe accaduto di lì a poco, per aumentare al massimo il deflusso delle acque del lago. E questo nonostante da giorni l’andamento del livello del Lario minacciava seriamente l’esondazione in piazza Cavour.

Dall’inizio di giugno le acque hanno iniziato la loro danza con gli ultimi gradini del lungolago superando in più occasioni la soglia dei cento centimetri sopra lo zero idrometrico, ovvero a meno di venti centimetri alla soglia di esondazione, soglia che - per inciso - è anche più bassa negli ultimi anni causa il fenomeno di subsidenza.

L’intervento ritardato sull’apertura delle dighe di Olginate da parte di un ente che, è bene ricordarlo, trae il proprio guadagno dalla riserva d’acqua garantita dal lago di Como, lo si era notato in verità già agli inizi di giugno, quando i primi veri acquazzoni, al termine della prima settimana di pioggia, avevano portato il livello sopra i cento centimetri. Ci sono voluti un paio di giorni perché la diga di Olginate fosse aperta di più per consentire un deflusso maggiore d’acqua che, in pochi giorni, ha consentito una diminuzione del lago fino a quota novanta centimetri, una trentina meno della quota d’allarme.

A questo punto le dighe sono tornate a chiudersi, proprio mentre i bollettini iniziavano ad annunciare giornate di temporali con precipitazioni molto intense. E infatti in soli due giorni il lago è tornato a sfiorare quota cento centimetri e giovedì a superarla con un afflusso d’acqua a monte mai registrato nelle giornate precedenti.

Soltanto alle 17 di giovedì, con il lago a una mancia di centimetri dall’esondazione, «si è raggiunta l’apertura totale della diga di Olginate sull’Adda».

Troppo tardi, chiaramente. Visto che venerdì la città si è svegliata con l’acqua in piazza Cavour. Dalla mattina del 16 giugno a ieri il lago è cresciuto di quasi mezzo metro con un afflusso pari quasi a cinque volte quello medio registrato nel resto del mese. E il forte temporale del tardo pomeriggio di ieri, arrivato mentre il deflusso iniziava a essere leggermente superiore al deflusso, non ha certo migliorato la situazione.

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