Economia / Como città
Venerdì 25 Agosto 2023
L’aiuto alle donne per la maternità: «La mia impresa grazie al digitale»
L’ostetrica di Cantù Alessandra Bellasio ha creato Unimamma, una piattaforma online di consulenza per l’attesa e la maternità. Corsi e informazioni da remoto, messaggi via social
Da una limitazione è emersa un’opportunità imprevista e coltivando quell’opportunità il mondo professionale è cambiato per Alessandra Bellasio, 38 anni, ostetrica, che oggi è titolare di una società di consulenza altamente specializzata per accompagnare in tutte le fasi della maternità i genitori e i loro bambini. Unimamma, così ha chiamato la sua attività, è una piattaforma online dove vengono offerti corsi, informazioni, aiuto, consigli, attraverso un’ampia scelta di contenuti online tutti preparati da Alessandra.
Consulente professionale in allattamento, insegnante di manovre di disostruzione pediatrica, mamma a sua volta, al momento su Instagram ha 222 mila follower dall’Italia e dal mondo. Offre alle mamme corsi mirati per accompagnarle dal preparto allo svezzamento, fa formazione professionale ai colleghi sull’allattamento, e lavora con sette collaboratori, principalmente per il supporto informatico, oltre alla gestione amministrativa.
La svolta
L’idea di svilupparsi online è nata nel periodo del covid. Alessandra si è laureata in ostetricia nel 2008 ed esercita la professione dal 2009, prima all’ospedale Sant’Anna di Como e poi come libera professionista, principalmente con corsi per i genitori.È stato con l’arrivo del covid e dei lockdown che le cose sono dovute cambiare velocemente. I futuri o neo genitori non potevano più presentarsi di persona in una stanza come in precedenza ma avevano comunque bisogno di essere accompagnati, preparati, a volte rassicurati. «Ho dovuto virare online - racconta - inizialmente con incontri live. In tanti hanno iniziato a chiedermi le registrazioni degli eventi ed erano disposti a comprare il servizio, magari quello del giorno prima che non avevano potuto seguire. Da lì ho pensato di creare contenuti ad hoc con argomenti identici a quelli che già proponevo, e di metterli a disposizione per essere fruiti in qualunque momento».
Tutto il materiale si trova su www.unimamma.it, che è collegato ai diversi social di Alessandra Bellasio: Instagram prima di tutto, ma anche YouTube, Facebook, TikTok. Quando ha iniziato a lavorare sul suo profilo Instagram, a luglio 2021, partiva da 800 follower. «Alla fine dell’anno avevo superato i 40 mila. Non so indicare un fattore specifico che ha portato il profilo a crescere così tanto. Le persone iniziavano ad avere più confidenza con questi strumenti, da parte mia ho affinato il modo di comunicare, il tema della maternità è poco trattato e di grande interesse: non ci sono tanti professionisti che ne parlano in modo efficace». Il valore aggiunto è sicuramente quello della fiducia: «Le persone si fidano di me e più del numero dei follower è grande l’affezione che mi fanno sentire».
La comunicazione
La differenza rispetto alla precedente modalità di esercitare la professione è che da quel momento la maggior parte del tempo lavorativo è stata dedicata a creare contenuti. Lo scoglio iniziale è stato quello dei primi post su Instagram, fatti di immagini o sequenze di immagini perché all’epoca ancora non si usavano i reel, brevi video che rappresentano attualmente uno degli strumenti più efficaci per crescere. «All’inizio impiegavo anche due o tre ore per un post a carosello che prendeva 100 like, poi ho iniziato a capire che potevano crescere notevolmente, e alla fine con i reel è cambiato tutto. È un lavoro immenso». Quando riesce, Alessandra cerca anche di rispondere ai messaggi diretti che inevitabilmente arrivano. «Guardo i messaggi e cerco di capire l’entità dell’urgenza. Se c’è una mamma con una necessità più concreta e immediata intervengo e cerco di aiutarla. Mi è capitato di mettermi in contatto per aiutare donne che non conoscevo neanche, in modo gratuito, per pura empatia. Capita poi non di non riuscire neanche a leggere i messaggi. Mi sono data una regola: non posso aiutare tutti, ma cerco di aiutare bene a partire da chi ha più bisogno»
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