L’anno dell’alluvione
«Per i privati
nessuna certezza»

Blevio Il sindaco Trabucchi amareggiato e deluso nell’anniversario del disastro che ha sconvolto il paese «L’eccessiva burocrazia rallenta la messa in sicurezza»

Con 20 persone ancora fuori casa, 15 milioni di euro complessivi di fondi statali (stanziati a inizio maggio) da ripartire anche sul territorio comunale al momento però senza che siano giunti i criteri di ripartizione (anche alla voce privati) e una burocrazia che frena le tante opere previste, il sindaco Alberto Trabucchi utilizza la definizione “luci e ombre” per riassumere lo stato dell’arte a un anno dall’alluvione.

Nel forum, promosso all’interno del nostro inserto “Frontiera”, i sindaci dei Comuni più colpiti dall’alluvione del 25 e 27 luglio avevano evidenziato la necessità di ricevere tutti i fondi legati alla somma urgenza, cioè i fondi che i municipi hanno dovuto impegnare ed erogare (alle imprese) nei convulsi giorni successivi l’alluvione.

La situazione

Al milione di euro speso da Blevio sono sin qui stati “rimborsati” 600 mila euro per la somma urgenza. E questo dà la dimensione della lentezza delle procedure, ricordando che la somma urgenza fa capo alla Protezione civile nazionale che a cascata ha come interlocutore la Regione.

«Luci e ombre - ripete Alberto Trabucchi - La parte buona è che le prime opere di pulizia sono state effettuate. L’altra nota lieta è che - attingendo da fonti diverse - la quasi totalità delle opere di messa in sicurezza e ripristino sono o comunque saranno finanziate. La parte delle ombre è connessa alle tempistiche. Anche con lo stato di emergenza riconosciuto purtroppo i tempi della burocrazia e dei finanziamenti sono lunghi. E noi tempo ne abbiamo poco. Cito l’esempio dei 15 milioni di fondi stanziati a inizio maggio. Adesso è in atto la procedura di ripartizione tra i Comuni, ricordando che una quota è destinata ai danni ai privati. A noi però le procedure di ripartizione non sono ancora arrivate. Che fare?».

Blevio ha dovuto fare i conti con danni diretti pari a 3 milioni di euro per la parte pubblica e un milione per i privati. Per le opere complessive di messa in sicurezza - incluso il Pnrr (12 milioni di euro la quota per Blevio) - la somma a disposizione sfiora i 15 milioni di euro. «Quanto ai lavori, una parte li abbiamo terminati, una seconda parte è in essere ed una terza, quella più complessa in quanto include i sistemi di monitoraggio, inizierà con fine anno - la chiosa del primo cittadino - Stiamo pigiando sull’acceleratore per mettere il paese in sicurezza entro il primo trimestre 2023». Tra gli interventi urgenti al via c’è la rimozione del materiale dietro la galleria lungo l’ex provinciale. Un intervento che Blevio ha avviato con fondi propri (700 mila euro).

Il futuro

«Sino a che non sarà completato il sistema di monitoraggio, ne ho più volte parlato anche con il prefetto Andrea Polichetti, la sicurezza non potrà essere garantita. Per questo motivo, anche in alcuni edifici ho revocato le ordinanze per i piani alti, ma non per il piano terra, con una ventina di persone fuori casa», conclude Alberto Trabucchi.

Ieri, il consigliere regionale pentastellato Raffaele Erba ha fatto sapere che «i cittadini dei Comuni del Lago di Como sono stati completamente dimenticati, soprattutto chi vive a Blevio. Regione Lombardia si è dimenticata di loro».

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