Homepage / Como città
Mercoledì 29 Aprile 2009
«Insulti al testimone»
Rallo da avvocato a imputato
L’assessore davanti al giudice per avere dato della «belva» a un teste
Ieri, per la cronaca, esaurita la discussione, il giudice ha rinviato a una ulteriore udienza, in calendario per giugno, dalla quale è attesa la sentenza. Non esiste, evidentemente, uno spazio in cui, nell’espletamento delle sue funzioni, l’avvocato può muoversi in condizioni di immunità, sia pure parziale. Lo dimostra la storia dello stesso Rallo, che già in un’altra occasione si era evidentemente lasciato trasportare dall’enfasi di una discussione. Provocatore irrefrenabile - un tratto che riserva più al coté politico della sua attività - l’avvocato era incappato in un incidente analogo a quello oggetto del procedimento di ieri anche lo scorso 15 aprile, in Tribunale a Menaggio, dove assisteva un marito accusato di non avere più versato assegni di mantenimento alla sua ex moglie. Dinamica praticamente identica: un testimone in aula (in questo caso si trattava, paradossalmente, di un teste a discarico) il cui interrogatorio prende una piega non prevista e di fronte alla quale il nostro attacca, paventando l’eventualità che possa avere consumato sostanze stupefacenti prima di comparire davanti al giudice. Apriti cielo.
Proprio il giudice (Carlo Cecchetti) interrompe l’udienza e ordina la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica e all’Ordine degli avvocati, nel primo caso per valutare gli estremi del reato di ingiuria e, per quanto attiene all’Ordine professionale, per valutare i profili deontologici del suo comportamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA