L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto «AnticoLemine» dall’Antenna europea del Romanico degli Almenno, che ha coinvolto oltre una ventina di associazioni del territorio con la collaborazione del Teatro Prova di Bergamo, e realizzata in alcuni luoghi di Lemine (così era anticamente chiamata l’area di Almenno S. Salvatore e Almenno S. Bartolomeo) caratterizzati dalla presenza delle architetture romaniche della celebre Rotonda di S. Tomè e del complesso della Madonna del Castello.
Veri e propri gioielli di pietra, incastonati nel territorio verde dell’antico Lemine, ancora oggi considerato tra i più emblematici e importanti siti della cultura romanica in Lombardia, anche per aver mantenuto intatto il rapporto tra gli edifici religiosi e lo splendido contesto ambientale.
Luoghi che si raccontano attraverso la loro architettura - dall’antico insediamento romano alla presenza dei Longobardi che accolsero la diffusione del Cristianesimo alle chiese romaniche del feudo vescovile - ma che in occasione di «Notte in Lemine» diventano i palcoscenici sui quali 150 abitanti di Lemine, nel ruolo di narratori, attori, musici, cantori e danzatori, fanno rivivere la storia lungo un percorso che guiderà il pubblico dalla Madonna del Castello, con la Piazza e la Pieve di Almenno S. Salvatore, alla Rotonda di S. Tomè con l’annesso ex monastero, passando attraverso il sentiero che si sviluppa nel bosco e sul Ponte del Tarchì.
Gli interpreti delle diverse scene saranno, quindi, proprio gli abitanti del territorio: gruppi teatrali, musicali, coreutici, scuole, oratori, associazioni di volontariato, uniti in un progetto che concorre al lungimirante processo di affezione popolare per la propria storia e per il proprio territorio e alla sua salvaguardia.
Grazie alla consulenza dello storico Paolo Manzoni, autore di approfonditi studi su Lemine, la regista Silvia Barbieri ha ideato, sulla base delle fonti, una drammaturgia teatrale che unisce storia, leggenda, agiografia e musica d’epoca romanica. Un accurato studio della luce in relazione ai luoghi e l’installazione di videoproiezioni e immagini accresce la magia dell’itinerario: la regia di Oreste Castagna, a capo di uno staff tecnico specializzato, illumina angoli, facciate, scorci e l’intero percorso nel bosco.
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