L’assessore Daniele Gerosa
«Como non merita aiuole così»
Che voto date al verde cittadino?

Fiori secchi dal centro alla periferia. «I cittadini hanno ragione, brutta immagine per la città». E l’ex assessore Peverelli attacca: «Sbagliato cambiare la gestione»

Il Comune ammette che qualcosa nella gestione del verde non funziona. Aiuole con fiori secchi praticamente ovunque, erbacce alte a bordo strade, rotonde abbandonate. «I cittadini hanno ragione - è il commento dell’assessore al Verde Daniela Gerosa dopo la pubblicazione di fotografie che mostrano lo stato di molte zone della città - C’è un problema e nonostante i ripetuti solleciti e le richieste di intervento che sono state avanzate il risultato è quello lamentato».

Ieri quindi dall’assessorato è partita una nuova richiesta di intervento.«Ho risollecitato il dirigente del settore Parchi e Giardini (Pierantonio Lorini, ndr) ad incontrare l’impresa che ha in appalto il servizio di manutenzione e mi auguro che l’incontro sia fissato quanto prima. Como e i suoi cittadini, certamente, non si meritano questa brutta immagine».

I casi più eclatanti riguardano piazza Volta: pieno centro con fioriere piene di piante secche, ma anche in piazza Cavour c’è una siepe rinsecchita. E ancora piante morte all’imbocco di viale Geno o in via Florio da Bontà, nel cuore del centro storico.

Ma segnalazioni sono arrivate anche per le zone meno centrali: da piazzale Santa Teresa (aiuole secche e trascurate) alle erbacce (da via Castel Carnasino alla tangenziale al marciapiede davanti al Comune).

L’assessore però precisa che i motivi che stanno dietro ai guai non vanno cercate nella differente modalità di gestione del servizio. In precedenza, infatti, veniva utilizzato il cosidetto “global service”, in pratica un solo appalto per la gestione di tutto il verde. Dal 2013 l’amministrazione ha invece deciso di spacchettare gli appalti.

«Il problema - fa sapere ancora l’assessore Gerosa - non può essere legato alla decisione di non avvalersi più del global service (un unico appalto per la gestione di tutto il verde cittadino). La strada è stata quella di appaltare diversi incarichi e abbiamo ottenuto un risparmio di 300mila euro ma al di là della diversa ripartizione degli interventi, i contratti prevedevano e prevedono interventi di qualità».

Ieri sulla questione verde è intervenuto anche Diego Peverelli, oggi capogruppo del Carroccio, ma assessore con delega al Verde pubblico nel secondo mandato Bruni: «Hanno risparmiato, ma i risultati si vedono - dice con grande di - Non so se la situazione attuale sia peggio di prima, ma sicuramente non è migliore». E sullo sfalcio dell’erba ai bordi delle strade, sua storica battaglia, aggiunge: «Ero riuscito ad ottenere un contratto a parte per fare interventi su circa 300 chilometri di strade comunali».

La situazione, ad ogni modo, non è problematica soltanto in centro (segnalati anche vasi disastrosi dietro via Ugo Foscolo, nella zona di Sant’Agostino). Spostandosi all’esterno delle mura in viale Masia tornano le distese secche.

E anche dove c’è l’impianto di irrigazione (viale Rosselli) la situazione non migliora. In pessime condizioni anche la nuova rotatoria sulla Canturina che garantisce l’accesso al viadotto dei Lavatoi o alla viabilità accessoria che conduce alla nuova tangenziale di Como è ridotta a una selva incolta con rovi ed erbacce. Erbacce pure in via Paoli, alla rotonda che la interseca con via Giuditta Pasta. Abbandonata anche la rotonda tra via Clemente XIII e via Scalabrini.

[email protected]

@gironcoroni

© RIPRODUZIONE RISERVATA