Economia / Como cintura
Mercoledì 01 Novembre 2023
Lavoro a Villa d’Este. Avviata la ricerca per il prossimo anno
Hotellerie Alloggio, mensa e orario su cinque giorni per formare uno staff che può toccare le 500 persone
Sono 500 le persone che in piena stagione lavorano a Villa d’Este, partendo da una base di 260 dipendenti. A questi si aggiungono quelli che operano nelle altre strutture del gruppo: Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior a Como e Villa La Massa sulle sponde dell’Arno.
Un capitale umano considerevole che deve essere gestito e curato, ma prima di tutto trovato, anche attraverso il Career Open Day in agenda per il 24 novembre. «Un’iniziativa studiata al fine di entrare in contatto con professionisti e giovani talenti che vogliono scoprire le nostre strutture – spiega Matteo Cristina cfo & hr director di Villa d’Este Hotels - Un appuntamento che avrà modo di dimostrarci l’interesse che i più o meno giovani hanno nei confronti del mondo dell’hotellerie e in particolar modo del nostro gruppo».
Quali competenze ricercate? «Una giusta attitudine, una naturale passione per l’arte dell’ospitalità, rispetto ed etica professionale, uniti a curiosità e proattività. Cerchiamo talenti che diano un contributo personale e positivo al lavoro di squadra e che si impegnino quotidianamente per incontrare e superare le aspettative dei nostri ospiti». Se da una parte Villa d’Este può vantare un’alta retention in termini di collaboratori storici, dall’altra necessita di nuovi professionisti «che possano dare un contributo innovativo restando fedeli all’identità di Villa d’Este. Entrare a far parte del team significa avere la possibilità di dare un contributo fattivo in un ambiente caratterizzato da una grande varietà generazionale, dove si creano sinergie e opportunità di apprendimento».
Soft skills
Anche le soft skills sono decisamente importanti: «La passione per il lavoro, l’attitudine positiva, l’interesse nel rimanere in continuo aggiornamento, l’amore per il nostro territorio e la voglia di tramandare le tradizioni sono fondamentali. Il volersi focalizzare anche su altri aspetti, non puramente tecnici e operativi, rende possibile la candidatura anche a coloro che non hanno esperienze pregresse nell’hospitality, ma che vogliono mettersi in gioco, per far parte di un’azienda strutturata, di prestigio e con una grande storia».
Ci sono figure difficili da trovare? «Nonostante la grande richiesta e possibilità di fare carriera all’interno della propria divisione e non solo, negli ultimi anni è diventato più sfidante coinvolgere talenti interessati alle aree dell’hotel più operative, come le figure di sala e quelle del reparto housekeeping. Per questo abbiamo strutturato soluzioni adeguate e competitive che rendono anche queste posizioni più allettanti».
Le candidature arrivano da tutta Italia e non solo. Oltre ai corsi di alta formazione che vengono proposti a tutti i dipendenti, è offerta la possibilità, a chi proviene da più lontano, di soggiornare in alloggi dedicati al personale. A questo si aggiunge il servizio mensa. Benefit che si estendono a tutte le strutture del gruppo.
La formazione
Il welfare è un tasto di particolare attualità: «Siamo molto legati al tema risorse umane e oggi è la sfida più grande del nostro settore. Crediamo moltissimo nella valorizzazione delle persone, il welfare è uno degli aspetti su cui il Gruppo Villa d’Este Hotels si sta impegnando di più, attraverso attività a favore dei dipendenti che garantiscono migliori condizioni a livello lavorativo, alta formazione e professionalità. Tutto ciò influenza positivamente il team e conseguentemente anche l’intero andamento aziendale».
Un esempio concreto è stata la creazione del dipartimento Talent and Culture a partire da fine 2022: «Ci impegniamo per creare condizioni e iniziative che favoriscano il benessere dei dipendenti e l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata, come le turnazioni che prevedono la settimana lavorativa di cinque giorni su sette nella maggior parte dei casi, unite a impegno sul tema della sostenibilità e al contributo verso la comunità locale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA