L’azienda a caccia di operai e non li trova: manifesti appesi nelle strade

Il caso della Baxter di Grosotto in Valtellina,un colosso nel settore farmaceutico

Se fino a poco tempo fa c’era la corsa per andare a lavorare alla Baxter negli stabilimenti farmaceutici di Grosotto e Sondalo in provincia di Sondrio, ora l’azienda americana fatica a trovare personale.

Non c’è più la coda per fare l’operaio o il manutentore e quindi è l’azienda a lanciare l’appello per la ricerca di nuove figure da inserire nella pianta organica. Lo dice a chiare lettere con manifesti che tappezzano i paesi della provincia. «Vuoi lavorare in Baxter, una grande multinazionale, leader del settore farmaceutico?» Baxter, un migliaio di dipendenti, sta selezionando varie figure professionali per i due stabilimenti valtellinesi. Chi non volesse perdere l’opportunità deve contattare gli account della filiale di Sondrio dell’azienda che seleziona il personale per Baxter. Il numero di telefono è 0342216657, email: sondrio@randstad.it. Gli stabilimenti di Grosotto e di Sondalo sono sempre stati due importanti ricettori per l’occupazione della zona anche quando le aziende erano separate e non facevano parte della Baxter.

A Grosotto l’azienda che allora si chiamava Bieffe Medical fu fondata nei primi anni Settanta da Francesco Siccardi, che in origine avrebbe voluto costruirla a Grosio, ma non trovò gli spazi necessari perché i grosini preferirono i prati da falciare all’insediamento industriale. Così la Bieffe è nata a Grosotto. Prima di diventare Baxter la Gambro di Mondadizza si chiamava Pierrel e fu fondata da Luigi Mescia. La sede di Grosotto ha sempre soddisfatto la sete di lavoro della fascia da Tirano a Sondalo, mentre a Mondadizza lavorano oltre ai sondalini, molti dipendenti dell’Alta Valle.

La possibilità di un posto di lavoro vicino a casa ed anche una paga molto soddisfacente grazie ai turni notturni finora sono sempre state delle attrazioni per i lavoratori. Ora meno visto che l’azienda ha dovuto ricorrere alla pubblicità per cercare lavoratori, quando invece in passato sarebbe bastato il semplice passaparola fra i dipendenti per far bussare alle porte degli stabilimenti tanta gente. P. Ghi.

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Cesare Calovini

2 anni, 5 mesi

Questa è una spirale perversa. Le aziende che pagano troppo poco, o meglio, il cui sto nido medio netto è troppo basso in rapporto al costo della vita. Perché lo stipendio lordo a carico del datore di lavoro invece è molto alto. Gli operai cercano in molti casi di lavorare il meno possibile. Tutta questa situazione è dovuta al fatto che un operaio percepisce netto uno stipendio che è meno di metà di quanto costa all’azienda. Dove vanno a finire tutti quei soldi? Queste sono le domande da fare, altro che ius scholae e altre cose simili.

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Antonio Mastropasqua

2 anni, 5 mesi

Quando si cerca operai specializzati (D2/D1) però da inquadrare con livello E4 e pagarli una miseria questo è quello che si ottiene!!!

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alessandro carlesso

2 anni, 5 mesi

Che ce devi fa...tocca pagarli l'operai...

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