I più diffusi sono i Gas, cittadini riuniti per acquistare direttamente dai produttori generi alimentari e non solo, affidandosi a un decalogo di comportamento e orientamento agli acquisti basato sul rispetto del lavoro e dei lavoratori, alla vicinanza rispetto ai consumatori, al comportamento verso l'ambiente e agli sprechi. Saltando, a pie' pari, l'intera e costosa catena distributiva. Nel 2010 saranno protagonisti anche i Des, realtà più complesse, con due esempi tra i più avanzati proprio tra Monza e Como.
Sono «una ventina in tutta Italia», scrivono gli organizzatori del convegno. «I Des collegano sul territorio tutte quelle realtà che si muovono alla ricerca di uno sviluppo economico diverso, basato sui valori e non sul profitto: gruppi di acquisto, cooperative sociali, associazioni di consumo critico, botteghe e consorzi di produttori. Tra Gas e Des il rapporto è forte, sul territorio attivano insieme circuiti di fiducia flussi di prodotti e servizi che rafforzano la comunità locale, insieme promuovono l'autosostenibilità, coinvolgendo in rete le altre realtà di economia solidale e gli altri territori».
Sotto analisi nella due giorni alla fiera di Osnago ci saranno due aspetti: le diverse forme e progetti di economia solidale e la rappresentanza intesa anche «come proposta da portare avanti o sostenere di fronte al vuoto della politica». Il convegno del fine settimana sarà preceduto venerdì 4 da due workshop riservati alle pubbliche amministrazioni sui temi del fotovoltaico e delle mense scolastiche biologiche. «I due seminari prevedono oltre alla presenza di esperti, gli interventi di rappresentanti di enti pubblici che hanno già adottato queste pratiche e che racconteranno il valore della loro esperienza».
Massimiliano Rossin
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