Colpisce davvero la nuova lotteria, attiva da pochissimo. "Win for Life", partita il 28 settembre, sarà una lotteria davvero unica, se non altro per l’originalità della scelta e la profonda conoscenza psicologica dei moti dell’essere umano: il primo premio è infatti uno stipendio da 4 mila euro al mese, netti ed esentasse, per 20 anni. Il regolamento è semplice: basta scegliere 10 dei 20 numeri presenti al costo di un euro; il sistema assegnerà un undicesimo numero, "il Numerone" che, se indovinato insieme ai 10 altri numeri, aprirà le porte al pagamento della rendita, che si aggiunge al premio previsto per chi realizza un 10. Quante volte abbiamo fatto in compagnia il gioco del "cosa farei se diventassi miliardario?". E puntualmente c’era sempre qualcuno che asseriva di preferire non vincere per non subire lo stress di gestire tutti quei soldi? Si rischierebbe quantomeno un infarto. Invece 4000 euro credo attirino moltissimi di noi: nessuno stress da gestione di capitali ingenti, ma la possibiltà di avere uno stipendio, assolutamente sopra la media, per 20 anni. Mi chiedo quale sia la motivazione che ha spinto a decidere di pianificare una lotteria del genere. Mi verrebbe da pensare che la gente abbia un po’ smesso di credere al sogno della vincita, ora che la recessione spinge, per forza di cose, al realismo e alla gestione oculata delle entrate. Forse ci voleva una svolta per stimolare di nuovo in maniera massiva le persone al rito della lotteria e sono pronta a scommettere che questa nuova lotteria sarà un colpo grosso, per chi la indice però!
Ilaria Angela Mascetti
Sull’argomento ci ha scritto un altro lettore, Paolo Trezzi: spiega che la probabilità di vincere la rendita, com’è scritto sul retro della schedina, è una su 3.695.120 (occhio: tre milioni seicento eccetera). Ne conclude che si tratta d’istigazione al gioco, di spinta allo sbando, di diffusione d’un contagio: le estrazioni avvengono infatti tredici volte al giorno, e siccome per giocare bastano uno o due euro, si è facilmente ingolositi dalla posta in palio. E difatti la nuova trovata ha successo. Vale la pena di tentare il colpo? Forse bisognerebbe tentare d’illudersi di meno e di darsi da fare di più: sognare a volte aiuta, ma essere svegli aiuta ancora di più. Senza contare le sorprese spesso riservate da un’improvvisa e inaspettata buona sorte. La fortuna non solo è lei stessa cieca, ma nella maggior parte dei casi rende ciechi anche coloro che abbraccia. Lo scriveva Cicerone duemila anni fa, possiamo sottoscriverlo oggi.
Max Lodi
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