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Sabato 27 Dicembre 2008
Le accuse al guru dell'anoressia
arrivano anche da un blog
Prima di Natale una ragazza ha raccontato online le presunte molestie subite
Internet, assieme al passaparola, era stata la sua grande fortuna. Non a caso la procura, quando ha voluto colpire le sue truffe - questa la tesi dell’accusa - travestite da cure per sconfiggere i disturbi dell’alimentazione, gli aveva oscurato proprio i siti promozionali. Ora internet gli porta in dote non pazienti ma guai giudiziari: la settima denuncia per presunti abusi sessuali. A inchiesta ormai chiusa ecco farsi avanti l’ennesima vittima del guru dell’anoressia, Waldo Bernasconi. Le fiamme gialle di Como l’hanno sentita a verbale nei giorni immediatamente precedenti il Natale, a poco meno di un mese dal termine dato dal pm Mariano Fadda prima di decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio per gli undici indagati della maxi truffa dell’anoressia.
A parlare agli inquirenti della sua degenza a SanaVita è una giovane emiliana, il cui nominativo è stato segnalato alla procura dall’amministratore di un blog dedicato all’anoressia e alla bulimia. Nelle scorse settimane, in un forum pubblicato sul sito e dedicato all’inchiesta sulla casa di cura di Breganzona, era comparso il commento di una giovane che raccontava di essere stata oggetto di attenzioni particolari da parte del professor Bernasconi, già indagato per sei differenti episodi in cui gli si contesta il reato di abuso sessuale. L’amministratore del blog ha raccolto lo sfogo e lo ha girato all’ufficio del sostituto procuratore Mariano Fadda, il quale - attraverso gli accertamenti delle fiamme gialle - è riuscito a rintracciare l’autrice del commento e a convocarla a Como. La ragazza ha così incontrato i finanzieri e fornito a verbale materiale forse sufficiente per contestare un settimo capo d’accusa su presunte molestie a sfondo sessuale compiute - stando al racconto delle vittime - dal guru dell’anoressia.
Oltre a Bernasconi a rischiare di finire davanti al giudice sono altre dieci persone. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, violenza sessuale, esercizio abusivo della professione di psicologo e di medico.
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