C’è qualcosa che supera il movimento, già segnale positivo per ogni fiera: a maggior ragione di un settore ancora ferito come quello dell’edilizia.
È lo sguardo che corre avanti. È non avere ancora smontato la Meci a Lariofiere e già pensare la prossima edizione. Pensarla più grande, per la precisione: incredibile, se si considera che nel frattempo altrove questo tipo di rassegna è stato abbandonato. I propositi di crescita subito formulati alle ultime battute della fiera a Erba trasmettono così due importanti messaggi.
Il primo: si può essere anche il settore più sofferente dopo anni durissimi che non hanno risparmiato nessuno. Quello che per ultimo sta ancora sperando nei segnali della ripresa o come si vuole, si può chiamare. Ma sperare non è sedersi e aspettare. Mentre si sta fermi, altri corrono e nessuno può permetterselo.
L’edilizia comasca l’ha dimostrato facendo rete e organizzando riflessioni e azioni per mettersi in moto. Studiando come e dove cogliere opportunità di riscatto e puntando sulle ristrutturazioni e sulle riqualifiche energetiche, ad esempio. In questi anni si sono organizzati convegni e numerose altre iniziative per sensibilizzare i comaschi su un tema così importante per l’ambiente e per il settore delle costruzioni allo stesso tempo. Lo si è saputo fare insieme, e questo è un valore aggiunto. Prova del nove ulteriore, quanto accaduto a Lariofiere con Meci: un grande impegno formativo, un confronto continuo, segnali che hanno affascinato anche i visitatori, non solo gli addetti ai lavori. Aggiornarsi, scorgere nuove strade e imparare persino a orientarsi nel groviglio della burocrazia, che non ha minimamente allentato la presa: sono le migliori reazioni di fronte agli ostacoli ancora sul cammino.
Ma c’è un altro aspetto prezioso, anzi fondamentale che è emerso a Erba.
È il messaggio d’orgoglio di un territorio che riesce a essere sempre più riferimento e allarga il suo raggio d’azione. Questo è accaduto non a caso partendo anche dal ruolo e dalla posizione di un centro espositivo come Lariofiere. Una realtà capace di unire Como e Lecco, e l’ha dimostrato sempre più, ma in grado pure di andare oltre e creare ponti solidi.
Meci ne è una conferma forte, ma in queste ore si è potuto constatare ancora una volta come non sia un caso isolato. Pensiamo all’incontro di ieri, organizzato dalle due Camere di commercio – comasca e lecchese sempre - su un tema caldo come quello del Ticino e delle nuove regole per i padroncini italiani. Il Lario si è mosso per ottenere e dare risposte: così il convegno è diventato un’occasione per tutta la Lombardia, che ha voluto seguire l’evento in diretta video. Senza montarsi la testa, ma per costruire insieme in ogni ambito.
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