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Sabato 31 Gennaio 2009
Legionari all’attacco, Comune disarmato
La congregazione cattolica non vuole pagare 300 euro di multa. E Palazzo Cernezzi lascia perdere
Una multa, solo una banale, comune, laica e civica multa della circolazione è il legame tra il Comune e la Legione che si propone di estendere il regno di Cristo nella società secondo giustizia e carità cristiane. Secondo quanto ha ricostruito l’ufficio legale, è successo che un’automobile, di proprietà dei Legionari, con sede a Roma, circolando per Como, ha commesso un’infrazione stradale ed è stata raggiunta da una contravvenzione. La sanzione non è stata pagata. E’ pervenuto il sollecito, nessun riscontro e così è finita a ruolo una somma da 300 euro ed Equitalia, la società di riscossione anche per conto del Comune, ha emesso la cartella esattoriale. E poi l’ingiunzione di pagamento. Impugnata: per i Legionari di Cristo nulla è dovuto al Comune di Como e intendono far valere le loro ragioni in Tribunale contro Equitalia, chiamando in causa Palazzo Cernezzi. Forse è una “cartella pazza”, forse l’auto è stata rubata, forse la multa è già stata pagata, ma è inutile far congetture: il Comune di Como non si costituisce in Tribunale. A Roma, poi. Così ha deciso e non per fare un favore a chicchessia, bensì perché sarebbe troppo costoso, mille e più euro per recuperarne 300, tra avvocato che segua la vicenda nel Tribunale della Città Eterna ed andirivieni di carte. Se la veda Equitalia che ha emesso il provvedimento, in altre parole: ci sono già state anche troppe polemiche sulle risorse che lo Stato era costretto ad impiegare per recuperare i crediti, tant’è che lasciava perdere. Quando andava bene, recuperava il 20%. Per questo, nel 2006, è stata costituita Equitalia che va fino in fondo per scopo istituzionale e, infatti, nel Comasco ha già sventagliato 25.000 cartelle esattoriali. Se non saranno onorate, rappresentano solo il primo atto. Il secondo è il sollecito, il terzo è il decreto ingiuntivo, poi il pignoramento e alla fine, l’asta dei beni del debitore. Edotti sull’argomento, gli assessori sono tornati ad altre sudate carte.
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